lunedì, dicembre 15, 2025 Donazioni
Un servizio di EWTN News

Riparare la rete sociale, l'invito del Papa agli influencers cattolici spiegata da loro stessi

“All’inizio di questo mio primo messaggio rivolto a voi, desidero anzitutto dirvi grazie! Grazie per la gioia che avete trasmesso quando siete venuti a Roma per il vostro Giubileo e grazie anche a tutti i giovani che si sono uniti a noi nella preghiera da ogni parte del mondo. E’ stato un evento prezioso per rinnovare l’entusiasmo della fede e condividere la speranza che arde nei nostri cuori! Perciò facciamo in modo che l’incontro giubilare non rimanga un momento isolato, ma segni, per ognuno di voi, un passo avanti nella vita cristiana e un forte incoraggiamento a perseverare nella testimonianza della fede”: con questo ringraziamento papa Leone XIV inizia il messaggio indirizzato ai giovani in occasione della Giornata Mondiale dei Giovani, che domenica 23 novembre si svolge nelle diocesi, intitolato ‘Anche voi date testimonianza, perché siete con me’, versetto tratto dal Vangelo di san Giovanni.

Partendo dall’incipit del messaggio papale abbiamo chiesto al giovane influencer Michael Mattarucco, missionario digitale, che attraverso i social cerca di creare un ponte tra il mondo e la Chiesa: in quale modo dare testimonianza di Gesù nel mondo giovanile?

“Innanzitutto credo sia fondamentale chiedersi dove sta il mondo giovanile perché senza questa consapevolezza rischiamo di operare dove non c’è nessuno, soprattutto i ragazzi. Poi credo sia importante riuscire ad intercettare il loro linguaggio, ascoltarli, comprendere cosa cercano veramente in profondità e in superficialità e tramite questo ascolto lo spirito santo suggerisce, nel cuore dei cristiani che si mettono in gioco, delle modalità con cui si può comunicare il vangelo oggi. Credo sia fondamentale però partire dalla vita, dall’esempio. Questo è il primo canale. Perché un ragazzi si incuriosisce solo se ti vede più felice di Lui, allora può prendere in considerazione la strada che tu stai percorrere, se vede che gli è indifferente non si pone neanche la domanda sulla felicità”.

Lo sguardo di Gesù, che vuole sempre e solo il nostro bene, ci precede. Non ci vuole come servi, né come ‘attivisti’ di un partito: ci chiama a stare con Lui come amici, perché la nostra vita venga rinnovata’: cosa significa per un giovane stare con Lui?

“Stare con Lui significa stare alla sua presenza, in silenzio… e nella frequentazione dei sacramenti. Ogni volta che andiamo all’incontro con L’eucarestia ci abbronziamo dell’amore senza Misura del Signore Gesù e questo ci plasma e ci cambia oltre ad essere persone più solari e con la pace nel cuore. Prendersi del tempo per stare solo con il Signore e dialogare con Lui nel segreto con pensieri o verbalmente fa la differenza a lungo termine”.

In quale modo si può diventare testimoni di Cristo?

“Diventi testimone di Cristo quando hai avuto un incontro personale con Lui, in cui hai acquisito consapevolezza che c’è qualcosa di eterno dentro di te che va al di là del limite materiale. Quando lo Spirito Santo si fa vivo dentro di te e ne hai consapevolezza la vita cambia e diventi testimone perché non puoi farne a meno, non si riesce a tenere per se ciò che si scopre. Desideri raccontare la gioia di quell’incontro a quante più persone possibili”.

‘Carissimi giovani, davanti alle sofferenze e alle speranze del mondo, fissiamo lo sguardo su Gesù!’: perché fissare lo sguardo su Gesù?

“Fissare lo sguardo su Gesù perché ti distacca dalle cose del mondo e ti aiuta a desiderare l’infinito, le cose eterne, il Regno di Dio, la santità. I desideri più grandi per la vita di un uomo. Anzi questi desideri aiutano a vivere pienamente la vita qui indipendentemente da ciò che si fa come lavoro/professione”.

Allora, cosa significa essere un influencer cattolico?

“Per me essere influencer cattolico significa creare un ponte tra i giovani che sono nel digitale e il messaggio del Vangelo di Gesù per incuriosire i ragazzi a riscoprire la bellezza di vivere la vita quotidiana con Fede. Questa curiosità si può creare facendo dei contenuti sui social e per esperienza posso dire che diversi passi nel mondo della fede e della spiritualità li ho fatti grazie a delle testimonianze ricevute e condivise proprio dai social”.

Come è nata la tua vocazione ‘digitale’?

“La mia vocazione per comunicare la fede sui social è nata nel 2022 quando, dopo un percorso di ricerca di successo, mi sono reso conto che non ero davvero felice. Tramite un momento buio vissuto anche in pandemia, mi sono interrogato sul senso della vita e della ricerca della felicità. Ho iniziato a leggere il Vangelo ed ho scoperto che Gesù mi riempiva il cuore, scoprendo nel presente una gioia mai provata prima. Così ho iniziato a raccontarlo a tutti sui social”.

A fine luglio hai partecipato al Giubileo degli influencer cattolici: cosa è stato?

“La Chiesa sta facendo passi in avanti. Il Dicastero della comunicazione, anche tramite il Giubileo, vuole fare in modo che anche i missionari digitali possano vivere un’esperienza di Chiesa in un ambiente di testimonianza di fede con autenticità. Sono stato colpito dalle parole di papa Leone XIV, che ci ha chiesto di aiutare a riparare la rete sociale. Ho percepito di essere nella direzione giusta, e mi ha fatto bene anche a livello spirituale, per alimentare il rapporto con Gesù e continuare in questa missione. Ho incontrato il papa e gli ho stretto la mano. Mi sono sentito parte di una grande famiglia che vuole vivere insieme”.

Ad inizio settembre hai partecipato anche alla canonizzazione di Frassati e Acutis: quale significato hanno per la tua vita?

“Sono stati giorni fortissimi. Ho un affetto speciale per Carlo, perché abbraccia appieno l’attività di missionario digitale. E’ stato il primo che ha usato internet e l’informatica per testimoniare fede ed evangelizzare, e ha preparato la strada dove ora camminiamo. Un ragazzo di 15 anni che ha messo a disposizione talento e vita cristiana nella tecnologia appena nata. Di Pier Giorgio mi colpisce l’impegno come laico in politica e verso la carità ai poveri: un grande esempio di azione e di amore per conto di Dio”.

Quale è il loro messaggio per i giovani?

“Il loro messaggio è che la santità non è lontana da noi, ma è un modo di vivere a cui tutti possiamo ambire; l’importante è avere il coraggio di mettersi in gioco nella vita dentro l’amore del Signore e della Chiesa. In più: l’amore di Gesù si incontra quotidianamente soprattutto nelle piccole cose”.

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