Gerusalemme, 28 November, 2025 / 1:00 PM
Ogni Commissario è, “ambasciatore della Terra Santa presso le Chiese locali; interprete, promotore e annunciatore della missione dei Luoghi Santi; compagno e guida spirituale dei pellegrini; ponte vivo tra la Custodia e il suo territorio; sostenitore delle Pietre Vive, cioè delle comunità cristiane che ancora oggi testimoniano la fede nei luoghi della Redenzione”. Lo ha detto il Custode di Terra Santa fra Francesco Ielpo OFM a conclusione del V Congresso Internazionale dei Commissari di Terra Santa “Ambasciatori di pace. Ascoltare, annunciare, sostenere la Terra Santa”.
75 frati provenienti da 38 Paesi hanno ascoltato, osservato, dialogato sul tema loro proposto. Questa missione, sottolinea il Custode, “esige competenza, spirito fraterno, capacità di ascolto, equilibrio, pazienza e un cuore radicato nel Vangelo”.
Dialogo e condivisione. Grande importanza riveste il dialogo, “una delle caratteristiche essenziali dell’Ordine e della Custodia di Terra Santa” che da secoli è quotidianamente in relazione con il popolo ebraico, con le comunità musulmane, con le altre confessioni cristiane, con i pellegrini. Il dialogo, perché sia tale, nasce da una presenza radicata nel Vangelo, presenza quindi prossimità, ed è fatto da “ascolto, umiltà, rispetto e presenza”, secondo uno stile che i Commissari sono chiamati a fare proprio.
Sottolinea il Custode: “Il dialogo genera condivisione, e la condivisione diventa gesto concreto di fraternità: la Terra Santa non è una geografia da visitare, ma una comunione da costruire e custodire”. Da qui un primo mandato, quello di trovare tempo per venire e sostare in Terra Santa: vivere periodi di fraternità nella Custodia, incontrare i frati, visitare le comunità locali e la Custodia dal canto suo si impegna a promuovere corsi di aggiornamento spirituale e pastorale per guide e accompagnatori di pellegrinaggi in varie lingue.
Testimoniare e proclamare. Venire in Terra Santa non può lasciare indifferenti. Sottolinea il Custode “Il pellegrinaggio non è turismo religioso, ma un cammino spirituale e ecclesiale che tocca la mente, il cuore e lo spirito. Testimoniare significa rendere visibile la gioia del Vangelo; proclamare significa trovare linguaggi nuovi, capaci di curare cuori spesso feriti”. Il Commissario è chiamato, là dove vive, a mantenere vivo la memoria dei luoghi santi e a accompagnare i pellegrinaggi in Terra Santa. Il mandato relativo a questo tema è il seguente: “Dopo l’ultimo conflitto dobbiamo riconoscere che la Terra Santa è cambiata, noi siamo cambiati e anche i pellegrini sono cambiati. Siamo chiamati ad aiutare le persone a non schierarsi, a non semplificare, a non alimentare ostilità. Questo è un punto cruciale del nostro ministero: non presentare nemici, ma offrire uno sguardo evangelico, capace di accogliere e comprendere la complessità della Terra Santa”.
Resilienza e solidarietà. Le guerre, la crisi economica, lo spopolamento rende sempre più difficile la vita delle comunità cristiane. Il Messaggio del Custode sottolinea che “La solidarietà non è un gesto occasionale, ma una dimensione permanente della missione. È un ponte che unisce la Chiesa universale alla Chiesa di Terra Santa”. Nel mandato il Custode invita a “prestare particolare attenzione alla Colletta del Venerdì Santo, promuovendola e rendicontandola con cura e trasparenza”.
Missione e comunione. La dimensione dell’ascolto è alla base dell’attività della Custodia, ascolto delle “pietre vive” e di otto secoli di presenza nei Luoghi Santi. Nel mandato relativo a questo tema, il Custode fra Ielpo invita a “favorire la comunione e la collaborazione tra i Commissariati di una stessa regione geografica” ed esprime un proposito: “Nei prossimi anni vorrei promuovere convegni regionali in vari continenti per sostenere e rafforzare i Commissariati. Vorremmo iniziare dall’Estremo Oriente e dall’Asia, poi dall’Africa e successivamente dalle altre regioni del mondo”.
Conclude il Custode: “Alla luce del mandato ricevuto dalla Chiesa e dall’Ordine, rinnoviamo il nostro impegno a essere: ambasciatori di pace; servitori della comunione; custodi della speranza; annunciatori del Vangelo della Risurrezione. Ripartiamo da Gerusalemme forti della certezza che non siamo soli: Cristo Risorto ci precede, ci accompagna e ci dona la forza per camminare e per servire. Continuiamo ad ascoltare, annunciare e sostenere la Terra Santa, perché ciò che qui è nato – il Vangelo della vita – continui a illuminare ogni popolo e ogni nazione”.
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