Beirut, 02 December, 2025 / 12:45 AM
Papa Leone XIV si congeda dal Libano. Dopo un lungo e intenso viaggio che lo ha portato prima in Turchia e poi in terra Libanese il Pontefice si appresta a fare ritorno in Vaticano. Ma prima un discorso di congedo dal Libano che lo ha accolto con calore e gioia.
“Partire è più difficile che arrivare. Siamo stati insieme, e in Libano stare insieme è contagioso: ho trovato qui un popolo che non ama l’isolamento, ma l’incontro. Così, se arrivare significava entrare con delicatezza nella vostra cultura, lasciare questa terra è portarvi nel cuore. Noi non ci lasciamo, dunque, ma essendoci incontrati andremo avanti insieme. E speriamo di coinvolgere in questo spirito di fraternità e di impegno per la pace tutto il Medio Oriente, anche chi oggi si considera nemico”, dice il Papa nel suo discorso di congedo presso l’Aereoporto Internazionale di Beirut.
Il Papa viene accolto dal Presidente della Repubblica libanese. E il suo discorso avviene subito dopo quello del Presidente che lo ringrazia per questa visita e per il suo affetto per il Libano.
“Sono grato, dunque, dei giorni trascorsi con voi e mi rallegro aver potuto realizzare il desiderio del mio amato Predecessore, Papa Francesco, che tanto avrebbe voluto essere qui. Lui, in realtà, è con noi, cammina con noi insieme ad altri testimoni del Vangelo che ci attendono nell’abbraccio eterno di Dio: siamo eredi di ciò che hanno creduto, della fede, della speranza e dell’amore che li hanno animati”, commenta Papa Leone XIV.
“Ho visto di quanta venerazione il vostro popolo circonda la Beata Vergine Maria, tanto cara sia ai cristiani sia ai mussulmani. Ho pregato alla tomba di San Charbel, percependo le profonde radici spirituali di questo Paese: quanta linfa dalla vostra storia può sostenere il difficile cammino verso il futuro! Mi ha toccato il cuore la breve visita al porto di Beirut, dove l’esplosione ha devastato non soltanto un luogo, ma tante vite. Ho pregato per tutte le vittime e porto con me il dolore e la sete di verità e di giustizia di tante famiglie, di un intero Paese”, aggiunge ancora il Papa salutando tutti i presenti.
“Ho incontrato, in questi pochi giorni, molti volti e stretto tante mani, ricevendo da questo contatto fisico e interiore un’energia di speranza. Siete forti come i cedri, gli alberi delle vostre belle montagne, e pieni di frutti come gli ulivi che crescono in pianura, nel sud e vicino al mare. Saluto, a questo proposito, tutte le regioni del Libano che non è stato possibile visitare: Tripoli e il nord, la Beqa’ e il sud del Paese, che, in modo particolare, vive una situazione di conflitto e di incertezza. A tutti il mio abbraccio e il mio augurio di pace. E anche un accorato appello: cessino gli attacchi e le ostilità. Nessuno creda più che la lotta armata porti qualche beneficio”, conclude infine il Papa.
Il volo da Beirut durerà circa 3 ore e 55 minuti prima dell’atterraggio in Italia, a Roma. Attesa la consueta conferenza stampa con i giornalisti.
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