venerdì, dicembre 05, 2025 Donazioni
Un servizio di EWTN News

La prima predica di Avvento alla presenza di Leone XIV. “La Chiesa riaccenda la speranza”

Sono ufficialmente iniziate questa mattina le prediche di Avvento per questo Natale 2025 presso l’Aula Paolo VI. Continueranno il 12 e il 19 dicembre. A guidarle e a scriverle, alla presenza di Papa Leone XIV, è il Predicatore della Casa Pontificia, padre Roberto Pasolini. “Attendendo e affrettando la venuta del giorno di Dio”, è il tema scelto.

Questa mattina, dinanzi a cardinali, arcivescovi e vescovi, prelati e laici della famiglia pontificia, ai dipendenti della Curia Romana, il Predicatore ha iniziato a proporre la prima predica dal tema “La Parusia del Signore. Un’attesa senza esitazioni”.

Infatti per Padre Pasolini l’Avvento “è il tempo in cui la Chiesa riaccende la speranza, contemplando non solo la prima venuta del Signore, ma soprattutto il suo ritorno alla fine dei tempi”.

In questo tempo “la Chiesa è chiamata a restare sacramento di salvezza in un cambiamento d’epoca”.

“La pace rimane un miraggio in molte regioni finché ingiustizie antiche e memorie ferite non trovano guarigione, mentre nella cultura occidentale si indebolisce il senso della trascendenza, schiacciato dall’idolo dell’efficienza, della ricchezza e della tecnica. L’avvento delle intelligenze artificiali amplifica la tentazione di un umano senza limiti e senza trascendenza”, queste alcune sfide che elenca Padre Pasolini.

“Ecco di cosa dobbiamo renderci sempre più conto: della grazia di Dio, quel dono di salvezza universale che la Chiesa umilmente celebra e offre, perché la vita umana sia sollevata dal peso del peccato e liberata dalla paura della morte. Di questa grazia, noi ministri della Chiesa parliamo e viviamo ogni giorno”, dice ancora il Predicatore della Casa Pontificia.

“Ogni giorno cancelliamo molte cose, senza sentirci in colpa e senza compiere alcun male. Cancelliamo messaggi, file inutili, errori su un documento, macchie, tracce, debiti. Molti di questi gesti, anzi, sono necessari per far maturare le nostre relazioni e rendere vivibile il mondo. Non a caso, i profeti useranno proprio questo verbo non per minacciare, ma per consolare Israele, ricordandogli la misericordia infinita di Dio”, suggerisce Padre Pasolini.

 “Ogni volta che il Signore si affaccia dal suo cielo per scrutare gli abitanti del mondo, dovremmo sempre pensare che lo faccia con la speranza di trovare un buon motivo per continuare a sostenere il disegno della sua creazione”, consiglia il cappuccino nella Predica.

Domanda poi Padre Pasolini a tutti e ai presenti: “Vale allora la pena domandarsi: che cosa ci rassicura davvero? Un messaggio d’amore – bello, sì, ma a volte un po’ astratto – oppure la decisione concreta di chi, pur avendo il potere di ferirci, sceglie liberamente di non farlo? Se lasciamo da parte un’idea ingenua e romantica delle relazioni, dobbiamo riconoscere che l’immagine di un arco appeso alle nuvole può essere una manifestazione altissima d’amore, forse la più certa e rassicurante”.

 

 

 

 

Le Migliori Notizie Cattoliche - direttamente nella vostra casella di posta elettronica

Iscrivetevi alla newsletter gratuita di ACI Stampa.

Clicca qui

La nostra missione è la verità. Unisciti a noi!

La vostra donazione mensile aiuterà il nostro team a continuare a riportare la verità, con correttezza, integrità e fedeltà a Gesù Cristo e alla sua Chiesa.

Donazione a CNA