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Un servizio di EWTN News

Dalle diocesi, l’ultima domenica di Avvento messaggio e solidarietà

Domani è l’ultima domenica di Avvento: i cristiani si preparano al Natale e non mancano i messaggi dei vescovi ai fedeli oltre a tante iniziative di solidarietà in tutte le realtà diocesane in Italia.

“Il Natale è sempre un messaggio di speranza e pace per tutti perché Natale è la pace più grande, quella di Dio, e ci aiuta a comprendere quanto dobbiamo reimparare a vivere insieme. Il Natale è sempre un messaggio di speranza e di grande umanità anche per chi non crede. Che questo sia un Natale, al termine del Giubileo, di speranza e pace quotidiana”, scrive in un messaggio il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei. 

“Accogliamone la luce in tutti coloro che non hanno più la forza di sognare un futuro degno di essere vissuto”, scrive il vescovo di Terni-Narni-Amelia, Francesco Soddu, in un messaggio augurale. Quello che la Chiesa ternana vuole vivere è “un Natale di pace e solidarietà, che faccia partecipi tutti, in modo particolare le persone sole, sofferenti, malate e bisognose, i giovani e le famiglie della gioia e dell’amore di Dio”, si legge in un comunicato annunciando che il presule vivrà momenti di incontro con i malati e operatori sanitari dell’ospedale di Terni, i detenuti della Casa circondariale di Terni, associazioni e movimenti ecclesiali e poi il 25 dicembre il pranzo di Natale offerto alle persone in situazioni di disagio, difficoltà e solitudine, che si terrà presso la parrocchia del Cuore Immacolato di Maria a Campomicciolo di Terni. Al tavolo, insieme a 120 invitati, anche il vescovo Soddu. “Riconoscere il Signore che viene e ci precede, anche nelle povertà, nelle solitudini e nei vuoti di relazione” è il messaggio del vescovo di Ariano Irpino-Lacedonia, Sergio Melillo: “in una stagione segnata da cambiamenti rapidi e legami fragili, siamo chiamati a riscoprire il senso profondo del Natale, sottraendolo alla fretta e restituendolo alla vita concreta delle persone e dei luoghi”, scrive nel messaggio aggiungendo che il Natale “non è solo una celebrazione” ma è “una presenza che chiede di essere accolta e custodita”. “Le comunità della nostra diocesi, sparse come luci discrete lungo le strade del territorio – scrive il vescovo - sono un vero presidio di Vangelo: non per occupazione degli spazi, ma per la qualità della presenza, per la capacità di prendersi cura, di restare accanto, di custodire le fragilità”. Per Melillo “annunciare il Vangelo oggi significa essere lievito di fraternità e di speranza nei luoghi concreti della vita, attraverso presìdi umili ma tenaci”.

“Non lasciamoci impressionare dalla vastità delle tenebre, la luce è ancora più forte ma ha bisogno di noi”, ha scritto il vescovo di Forlì-Bertinoro, Livio Corazza, sottolineando che Gesù “nasce vicino a Gerusalemme, la ‘Città della pace’, eppure, in pace, non lo è quasi mai stata”. “È più un sogno che una realtà”, commenta il vescovo: “non lo era in pace ai tempi di Isaia e non lo era neanche quando Gesù è nato”.

Il vescovo di Vicenza, Giuliano Brugnotto, incontrando i detenuti nel carcere “Del Papa” della città, ha detto che “qui, in carcere, sapete cosa significa desiderare un futuro diverso quando i giorni si assomigliano e certe etichette sembrano incollate addosso. Ma Dio oggi dice: io non vi definisco con il vostro passato; io preparo un futuro”.

“In un tempo in cui si ha di mira il benessere più che il bene, il successo più che l’onestà, il possesso più che la rettitudine, è essenziale tener viva la consapevolezza che il bene è più del benessere, l’onestà e la rettitudine sono più del guadagno e del successo”, ha detto al Concerto di Natale in Cattedrale il patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, spiegano che “non possiamo solo chiederci come fare per ottenere qualcosa o quanto ci costa ma è doveroso interrogarsi anche su ciò che è bene, giusto, vero”. Moraglia ha sottolineato che i gesti raccontano la ricchezza e la povertà di un uomo e “plasmano le relazioni personali e comunitarie. Banalizzandole – ossia togliendo loro senso e contenuto – si riduce tutto a puro funzionalismo per cui l’altro interessa solo se serve (pensiamo al rispetto della vita – soprattutto quando è fragile – dall’inizio alla fine). Così si costruisce la società dell’indifferenza, dell’individualismo, del rispetto negato e, infine, della guerra eletta a strumento di soluzione delle controversie tra Stati”.

Ieri messa di Natale per studenti e personale scolastico a Fano presieduta dal vescovo di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola, Andrea Andreozzi. Durante la messa il presule ha benedetto il calice e la pisside, portati all’altare da studenti e professori.

A Cagliari, domani, Concerto di Natale a favore delle mense per i poveri nell’auditorium del Conservatorio promosso dalla diocesi - attraverso la Caritas diocesana – e dal Conservatorio di Cagliari, in collaborazione con Meic, Sardegna grandi eventi, Lions, Rotary Club Cagliari nord, l’Associazione culturale italo-tedesca (Acit) di Cagliari. Al concerto parteciperà anche l’arcivescovo, Giuseppe Baturi, segretario generale della Cei. L’iniziativa è finalizzata al sostegno delle mense per i poveri della diocesi di Cagliari.

A Senigallia ieri sera messa per i giovani in preparazione al Natale  presso la chiesa dei Cancelli.

E in vista del Natale la pastorale universitaria della diocesi di Catanzaro-Squillace, impegnata nell’università Magna Graecia e guidata da don Roberto Corapi, ha realizzato un programma di iniziative che ha coinvolto i giovani universitari, i professori, i medici e le autorità. Sono stati giorni all’insegna della solidarietà con le giornate “Telethon”, una raccolta di giocattoli per i bambini dell’istituto Palazzolo di santa Maria di Catanzaro, il pranzo solidale e la Messa prenatalizia, celebrata nella cappella del policlinico San Giuseppe Moscati, con la collaborazione di don Carlo Davoli cappellano del Policlinico. Don Corapi ha espresso parole di ringraziamento verso i volontari e i giovani. “Tutto questo – ha evidenziato il cappellano universitario – deve educare le coscienze per essere aperti ai bisogni di chi è meno fortunato di noi, non soltanto a Natale ma sempre”.

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