Il Centro per le Relazioni Cattolico-Ebraiche Abraham J. Heschel dell'Università Cattolica di Lublino ha organizzato una celebrazione congiunta dell'Hanukkah e dell'Avvento per la comunità accademica e gli abitanti di Lublino, una città multiculturale e multireligiosa.
Domenica 27 novembre è iniziato l'Avvento, un bel tempo di preparazione al Natale, il cui segno distintivo sono proprio le candele della corona dell'Avvento.
La Diocesi di Roma ha organizzato per medici, infermieri, operatori sanitari, volontari e loro familiari un ritiro in preparazione all’Avvento. L’iniziativa è promossa dal Centro diocesano per la pastorale sanitaria, e il ritiro sarà guidato dal vescovo ausiliare Paolo Ricciardi, che avrà come filo conduttore il tema “Avrò cura di te”.
Il nostro cammino di preparazione al Santo Natale è sostenuto dalla presenza di tre compagni di viaggio: Isaia, Giovanni Battista e Maria: il profeta, il precursore, la madre. La quarta domenica di Avvento è dominata dalla figura della Vergine Maria. Il Vangelo ci racconta l’incontro di Maria con la cugina Elisabetta. Entrambe fanno parte di un progetto che le supera e le trascende. Infatti, sebbene una sia vergine e l’altra sterile, attendono un figlio.
La terza domenica di Avvento è anche qualificata “domenica della gioia”, perchè vediamo ormai vicino il giorno del Santo Natale, nel quale Dio assume la carne umana dal grembo della Vergine Maria. La gioia di cui parla la liturgia non è motivata, dunque, da situazioni o eventi felici e neppure da valutazioni ottimistiche sulla realtà, ma dalla certezza, come dice il profeta Sofonia, “che il Signore è in mezzo a noi”. Con l’Incarnazione del Figlio di Dio l’impossibile è diventato possibile. Infatti, l’uomo può finalmente riallacciarsi alle sue origini, a Dio, da cui si era staccato con il peccato. Solo in questa comunione vitale il nostro cuore trova quella pienezza che tanto desidera e che nessuna esperienza umana è in grado di offrire. La misura dell’uomo, infatti, è quella di essere senza misura. Commenta san Gregorio Palamas: Grande degnazione che Dio venga in cerca dell’uomo, grande dignità dell’uomo così cercato”.
Il Vangelo di oggi si apre con un insieme di date e di nomi di autorità religiose e politiche. In tale modo l’evangelista san Luca fa scorrere davanti ai nostri occhi tutte le persone dal cui potere o capriccio dipendevano le sorti dell’umanità al tempo della nascita di Cristo. Ebbene, all’interno di questa storia di uomini cosiddetti “potenti” accade un evento, un fatto, apparentemente insignificante: La Parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccaria”. Dio manda la sua Parola su un uomo e nasce un profeta il quale si rivolge ai suoi contemporanei invitandoli a cambiare la loro vita. Giovanni per indicare questo cambio di rotta si serve della parola “conversione” che indica sempre un cambiamento che coinvolge il modo di pensare ed il comportamento pratico.
Con la prima domenica di Avvento iniziamo un anno nuovo liturgico, durante il quale celebriamo e contempliamo la figura di Cristo nella varietà dei suoi misteri. Il tempo di Avvento, della durata di quattro settimane, ha lo scopo di prepararci a celebrare la venuta del Figlio di Dio nell’umiltà della carne umana e a risvegliare l’attesa della sua ultima venuta, alla fine dei tempi. Tra la prima venuta di Cristo nella storia e l’ultima nella gloria esiste una terza venuta, che potremmo qualificare come un “avvento di mezzo”. Questa visita di Cristo accade nell’oggi della nostra vita e si realizza per mezzo della fede e dei sacramenti. Questa continua ricerca dell’uomo da parte di Dio ci porta a riconoscere quanto noi siamo importanti per Lui. Al riguardo, scrive san Bernardo di Chiaravalle: Meravigliosa disponibilità di Dio che cerca, grande dignità dell’uomo che è così cercato.
Brasile, Kenya e Zambia: questi i Paesi in cui sono localizzati i progetti dell’Avvento di Carità promossi dal Servizio diocesano di Pastorale missionaria e dalla Caritas Ambrosiana.
Domenica 28 novembre inizierà l'Avvento, un bel momento di preparazione al Natale dove ogni domenica verrà accesa una candela in segno di attesa, veglia e preghiera. Ma che cosa rappresenta la Corona di Avvento?
Nel tempo di Avvento l'Azione Cattolica Ambrosiana propone esercizi spirituali rivolti a tutti quei giovani della Diocesi desiderosi di prepararsi al Natale.
Le parole dell’Annunciazione “insieme alla gioia, preannunciano a Maria una grande prova, Ella si trovò di fronte a una scelta cruciale: dire sì a Dio rischiando tutto, compresa la vita, oppure declinare l’invito e andare avanti con il suo cammino ordinario. Che cosa fa? Risponde così: Avvenga: è il famoso fiat di Maria. Non è passiva, ma attiva. Non subisce Dio, aderisce a Dio. È un’innamorata disposta a servire in tutto e subito il suo Signore”. Lo ha detto il Papa, stamane, introducendo l’Angelus in occasione della IV Domenica di Avvento.
In questa IV domenica di Avvento la Chiesa ci porta a meditare l’episodio dell’annuncio dell’Arcangelo Gabriele a Maria Santissima. Trova, così, compimento la profezia di Isaia: “Ecco la Vergine concepirà e partorirà un Figlio che chiamerà Emmanuele: Dio con noi”. Con questo episodio siamo introdotti nel cuore del Natale, che tra qualche giorno celebreremo nel suo evento storico, accaduto circa duemila anni fa. Dio, assumendo una carne come la nostra nel seno della Vergine Maria, da “Dio altissimo” e “onnipotente”, avvolto nello splendore di una luce che abbaglia, è entrato di persona nell’umanità, si è fatto uno di noi per parlarci; farci conoscere il suo volto; divenire nostro compagno di vita; salvarci dal peccato e dalla corruzione, svelarci chi è Dio e chi è l’uomo.
"L’invito alla gioia è caratteristico del tempo di Avvento: l’attesa che viviamo è gioiosa, un po’ come quando aspettiamo la visita di una persona che amiamo molto, ad esempio un grande amico che non vediamo da tanto tempo. E questa dimensione della gioia emerge specialmente oggi, la terza domenica, che si apre con l’esortazione di San Paolo Rallegratevi sempre nel Signore. E il motivo qual è? Che il Signore è vicino. Più il Signore è vicino a noi, più siamo nella gioia; più Lui è lontano, più siamo nella tristezza".
Questa terza domenica di Avvento è chiamata anche la domenica della gioia. San Paolo nella seconda lettura ci accoglie con queste parole: “Fratelli siate sempre lieti”! Ma che cosa procura la felicità? Essa è un’esperienza che non ha consistenza in se stessa e non nasce neppure dal benessere, dalla fama, dal possesso delle cose…Infatti, come insegna la vita, il raggiungimento di questi traguardi, da soli non soddisfano pienamente il nostro cuore. Anzi, in molti casi conducono, purtroppo, alla distruzione di chi li persegue e di coloro a loro vicini. Comprendiamo, dunque, che la nostra domanda di felicità è ben più grande della nostra opera. Illuminanti, a questo riguardo, le parole di sant’Agostino, il quale ha visto e vissuto ogni esperienza terrena: Ci hai fatti per te e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te.
La Liturgia della Parola, in questa seconda domenica di Avvento, ci chiede di metterci in ascolto del profeta Isaia e di Giovanni Battista.
“Domenica scorsa siamo entrati nel Tempo liturgico dell’Avvento che ci prepara al Natale. E la Chiesa italiana, attraverso l’ Ufficio Liturgico Nazionale, ha messo a disposizione, sul proprio sito (anche in una versione con l’audio dei canti proposti) il sussidio liturgico-pastorale per i tempi di Avvento e Natale 2020.
Oggi 4 dicembre, primo venerdì d'Avvento, sono iniziate, nell'Aula Paolo VI, le meditazioni del predicatore della Casa Pontificia Raniero Cantalamessa, creato cardinale da Papa Francesco nel Concistoro del 28 novembre scorso. Il tema che comprenderà anche le meditazioni dell'11 e del 18 dicembre è "Insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore" dal Salmo 90, 12.
Per aiutare i cattolici a riaccendere speranza e ad entrare in contatto più profondamente con la Laudato si’ in questo periodo di Avvento, il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale ha preparato delle preghiere per i sette obiettivi della Laudato Si’, annunciati a maggio in occasione della celebrazione dell’Anno dell’Anniversario Speciale della Laudato Si'. Lo annuncia un comunicato dello stesso Dicastero vaticano.
Inizia oggi, con la prima domenica di Avvento, il nuovo Anno Liturgico. Durante l’Avvento, che si prolunga per quattro settimane, la Chiesa ci porta a meditare sulle tre venute di Cristo. La prima celebra l’incarnazione del Figlio di Dio, evento accaduto in un tempo determinato ed in un luogo ben preciso. Con essa noi abbiamo conosciuto l’infinito amore di Dio che, per liberare l’uomo dalla schiavitù del peccato ed aprirgli la porta del Paradiso, ha accettato di entrare nel nostro mondo e di assumere la debolezza della nostra carne. Questa venuta noi la celebriamo nel santo Natale, che inaugura il tempo della salvezza.
Da domani e per quattro settimane la Chiesa cattolica si prepara alla festa del Natale con il tempo liturgico dell’Avvento. Nel rito ambrosiano, usato nel nostro Paese nella diocesi di Milano, questo tempo dura invece sei settimane ed è quindi già iniziato.