Città del Vaticano , 28 December, 2025 / 11:17 AM
Si è chiusa ufficialmente questa mattina anche la Porta Santa della Basilica di San Paolo a Roma. Alle ore 10.00 il Cardinale J. M. Harvey, Arciprete della Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura ha presieduto la Concelebrazione Eucaristica con il rito della chiusura della Porta Santa.
Si avvia dunque alla conclusione il Giubileo della Speranza 2025: a Natale si è chiusa la Porta di Santa Maria Maggiore, ieri quella di San Giovanni in Laterano, oggi quella di San Paolo dedicata “all’apostolo delle genti”.
Il Cardinale Harvey si è inginocchiato per il rito e ha chiuso la Porta di colore rosso simbolo del martirio di San Paolo.
La Porta Santa di San Paolo era stata aperta il 5 gennaio 2025, era la quinta e ultima Porta Santa per il Giubileo della Speranza dell’Anno Santo 2025. Ricordiamo infatti che Papa Francesco nel 2024 aveva aperto una Porta Santa anche nella chiesa del Padre Nostro nel Polo Penitenziario di Rebibbia.
“Siamo giunti al compimento di un tempo di grazia, la chiusura della Porta Santa segna la conclusione visibile dell’anno giubilare e al tempo stesso ne custodisce e ne riafferma il significato profondo”, dice il Cardinale Harvey nella sua omelia.
“Nella liturgia della Chiesa ciò che si chiude è sempre un tempo, ma la misericordia di Dio rimane perennemente aperta; ciò che rimane aperto è sempre il cammino di conversione e speranza che questo tempo ha generato. Nel luogo venerando in cui ci troviamo, affidato alla memoria dell’Apostolo Paolo, sentiamo risuonare con forza le parole che hanno accompagnato l’intero Giubileo, “la Speranza non delude”, continua l’Arciprete della Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura. Esse “sono un motto emblematico, ma soprattutto una professione di fede”.
La Speranza non delude perché essa poggia sull’amore fedele di Dio. “La Porta Santa che oggi si chiude è molto più di un semplice varco materiale, è stata una soglia spirituale, una chiamata rivolta a ciascuno a lasciare ciò che appesantisce il cuore per entrare nello spazio della misericordia. Attraversarla ha significato riconoscere che la salvezza scaturisce dall’umile affidamento a Colui che solo può dare senso pieno alla nostra vita. La tradizione della Chiesa ci ricorda che la Porta Santa era il segno del ritorno alla casa del Padre, ancora oggi , Dio non chiude mai la porta all’uomo, è l’uomo che è chiamato ad attraversarla”, commenta il Cardinale Harvey.
Per l’Arciprete Papa Francesco ha “insistito con chiarezza” su questo punto: la speranza è concreta. “Papa Leone prosegue con significativa e profonda continuità il cammino intrapreso: un’unica speranza, fondata su Gesù Cristo, lo stesso ieri, oggi, sempre”.
“Il pellegrino che ha attraversato la Porta è inviato a tornare nel mondo come testimone, portando nella vita quotidiana il dono ricevuto. Si apre davanti a noi una responsabilità: siamo chiamati ad essere testimoni credibili di speranza in un mondo segnato da divisioni e paure. Rimanga aperta la porta della missione, perché il mondo ha bisogno di Cristo”, conclude nell’omelia il Cardinale J. M. Harvey”.
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