La pandemia costringe ad iniziare la Quaresima in maniera diversa anche la Diocesi di Roma. Il giovedì dopo le Ceneri il Papa era solito incontrare il clero romano nella Basilica Lateranense, un appuntamento che quest'anno Francesco non potrà mantenere per le stringenti misure sanitarie vigenti.
A fine 2020, con la pubblicazione della Lettera Apostolica Patris Corde, Papa Francesco ha indetto uno speciale Anno di San Giuseppe in occasione del 150° anniversario della proclamazione dello stesso Santo quale Patrono della Chiesa universale. Per tale motivo la fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) lancia una raccolta fondi per sostenere diversi progetti intitolati al Santo in America Latina, Africa, Medio Oriente, Europa dell’Est e Asia.
Una vera catena di preghiera per le vittime della pandemia. E’ l’iniziativa che dal Mercoledì delle Ceneri, e per tutto il tempo di Quaresima, hanno promosso i Presidenti delle Conferenze Episcopali Europei.
Pubblicato stamane il Motu proprio con cui Papa Francesco ha deciso alcune modifiche al codice penale, a quello di procedura penale e alla legge n. CCCLI sull’ordinamento giudiziario dello Stato della Città del Vaticano.
Il più noto è sicuramente il vescovo Jacques Emile Sontag. Ma non è il solo ad aver trovato la morte in Iran in odore di martirio. Insieme a lui, anche i padri François Miraziz, Mathurin L’Hotellier, Nathanaël Dinkha. Tutti vincenziani, morti in Iran nel 1918, e per i quali, lo scorso 6 gennaio, è stata iniziata la causa di beatificazione.
Papa Pio XII è stato un uomo di grande fede e cultura. Nel corso del proprio magistero ha cercato di essere vicino, con la parola e con l'azione, a moltissimi settori della società civile, non ultimo quello giuridico.
Il 15 febbraio 2015, sulla spiaggia di Sirte, in Libia, vennero sgozzati dallo Stato Islamico 20 egiziani copti e un ghanese. Morirono da martiri, con il nome di Gesù sulle labbra, uccisi perché cristiani. La Chiesa ortodossa copta li ha proclamati martiri, e a Minya, la città da dove venivano 15 di loro e dove praticamente si nasce cristiani già con l’idea di diventare possibilmente martiri, si sta costruendo una basilica a loro dedicata. Ma quei martiri non sono solo copti. Sono martiri di tutti i cristiani, dice Papa Francesco.
Papa Leone XII fu un restauratore o un riformatore? Certamente entrambe le cose ma in che modo e soprattutto cosa volle restaurare e cosa riformare?
Hanno il compito, come ha detto Papa Francesco, di “sostenere, promuovere, valorizzare la missione della Custodia di Terrasanta”. E oggi, con una Messa celebrata da padre Francesco Patton, custode di Terrasanta, nell’edicola del Santo Sepolcro di Gerusalemme, è stato celebrato il loro 600esimo anniversario. I commissariati di Terraanta fanno 600 anni, e 67 di loro sono stati rappresentati alla Messa, dove era presente anche l’arcivescovo Leopoldo Girelli, nunzio apostolico, che ha letto la lettera di Papa Francesco per la ricorrenza.
Il problema, tra cattolici e protestanti, resta sempre quello: l’intercomunione. Da una parte la spinta protestante di avere una comunanza tra l’Eucarestia e la Cena del Signore, che si era concretizzata anche in una richiesta specifica dei Valdesi a Papa Francesco durante il viaggio a Torino, ma che era stata presente anche nell’incontro di Papa Francesco con la comunità luterana di Roma. Dall’altro, un fatto incontrovertibile: ce l’Eucarestia per la Chiesa Cattolica non è solo un simbolo, ma un qualcosa di vivo, e non può così essere gestito come una sorta di dono ecumenico. Così, alla proposta di un gruppo ecumenico di teologi in Germania di stabilire una sorta di condivisione della Cena del Signore, è seguito un brusco batti e ribatti che ha visto coinvolta anche la Congregazione della Dottrina della Fede, e che si è risolta una lettera aperta inviata al professore che ha guidato questa proposta del Cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.
Il 15 febbraio la Chiesa cattolica in Polonia celebra la memoria del beato Michał Sopoćko. Di lui, suor Faustina Kowalska, scrive: “E' un sacerdote secondo il mio cuore. (...) Per mezzo di quest'opera della Misericordia si accosteranno a Me più anime di quante ne verrebbero se egli continuasse ad assolvere giorno e notte fino alla fine della vita. Infatti così egli lavorerebbe fino alla morte, mentre con quest'opera lavorerà fino alla fine del mondo”. E’ Gesù che parla in una delle innumerevole visioni che accompagneranno la vita della suora polacca.
Pochi pellegrini presenti è vero ma un vero boom di fedeli on line.
Nel fine settima di venerdì 5, sabato 6 e domenica 7 Febbraio si è svolto lo Youth Project Conference 2021 sulla piattaforma ZOOM, con la partecipazione di circa 100 rappresentanti di 25 nazioni, dall'Europa, dall'America, Asia ed Africa. L'evento è organizzato dal Centro Kerigma.
Può sembrare strano ma nei tempi moderni in tutta l’Ucraina non c’erano i figli spirituali di san Benedetto. Esisteva una comunità delle benedettine nell'abbazia a Zhytomyr. Fino a poco tempo fa non c'erano indicazioni che i benedettini sarebbero tornati in questo Paese. Ma le cose sono cambiate quando le benedettine hanno deciso di preparare una nuova fondazione a Lviv.
C’è un lebbroso che trasgredisce tutte le norme, e esce dall’isolamento per chiedere a Gesù di essere guarito. E c’è Gesù che trasgredisce tutte le norme e tocca il lebbroso, andando oltre le convenzioni e così guarendolo. Papa Francesco centra il suo commento prima della preghiera dell’Angelus su queste due trasgressioni presentate dal Vangelo del giorno. E invita tutti a pregare per poter vivere secondo queste due “trasgressioni” che in realtà altro non sono che frutto dell’amore.
La lebbra nel mondo antico era considerata una malattia terribile che condannava alla solitudine, ma quel che è peggio era percepita come una punizione di Dio. Gesù di fronte al lebbroso è “mosso a compassione” e lo tocca. Nella compassione e nel gesto di Cristo verso il lebbroso noi vediamo il porsi di Dio nei confronti dell’umanità da Lui separata a causa del peccato, la vera lebbra, che distrugge la vita delle persone. Tutti, dunque, siamo lebbrosi e bisognosi di essere salvati. E’ per questa ragione che il Figlio di Dio si è fatto carne. E’ venuto tra noi per porre le infinite ricchezze della sua divinità al nostro servizio e così darci la vita.
Il Cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, fa gli auguri al nuovo esecutivo guidato da Mario Draghi, che ha prestato giuramente oggi, sottolineando "l’importante e delicato compito che attende Lei e il nuovo Governo in una fase tanto complessa per la storia del nostro Paese, dell’Europa e del mondo intero".
Il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, parteciperà ad un evento collegato alla 46esima sessione del Consiglio dei Diritti Umani a Ginevra. E così farà anche l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario vaticano per i rapporti con gli Stati. Che indirizzerà anche un intervento alla Conferenza per il Disarmo, il primo di un “ministro degli Esteri” vaticano all’assise.
“L’opera di Cirillo e Metodio costituisce un contributo eminente al formarsi delle comuni radici cristiane dell’Europa, quelle radici che per la loro profondità e vitalità configurano uno dei più solidi punti di riferimento culturale, da cui non può prescindere ogni serio tentativo di ricomporre in modo nuovo ed attuale l’unità del Continente”.
“Viviamo la ricorrenza della festa della Madonna della fiducia condizionati dal tempo che stiamo vivendo, questo tempo della pandemia: allora vorrei partire da una da un versetto che prendo dal Salmo 46 quando il salmista dice fermatevi e sappiate che io sono Dio. E questo è il tempo in cui risuona per tutti noi questo invito, l'invito di Dio: fermatevi e sappiate che è anche un tempo propizio per scendere nel luogo del cuore e per ricalibrare il nostro essere chiesa nei prossimi anni”. Lo ha detto il Cardinale Angelo De Donatis, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma, nell’omelia della Messa celebrata in occasione della festa della Madonna della fiducia nella omonima cappella del Seminario Romano Maggiore. Presenza contingentate per il rispetto delle normative sanitarie tuttora in vigore.