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10 anni di Terrasanta.net, il sito che racconta la "quotidianità" del Santo Sepolcro

Vita quotidiana al Santo Sepolcro |  | terrasanta.net Vita quotidiana al Santo Sepolcro | | terrasanta.net

Terrasanta.net, la testata giornalistica on line dell'Edizioni Terra Santa, compie 10 anni. E festeggia con una nuova veste grafica questo traguardo, al servizio dell’informazione della terra per eccellenza dove si custodiscono le origini del cristianesimo.

Soprattutto si racconta della vita e della custodia della chiesa del Santo Sepolcro, una delle mete principali e irrinunciabili dei pellegrini che visitano la Terra Santa, insieme alla Basilica dell'Annunciazione di Nazaret e alla Basilica della Natività di Betlemme.
Ma, a differenza di queste ultime, il Santo Sepolcro è l'unico luogo della cui esistenza si possiedono prove archeologiche risalenti ad appena un centinaio d'anni dopo la morte di Gesù.

Terrasanta.net parla della quotidianità di questo normale ma strardinario convento. Ci sono dieci frati provenienti da Corea, Polonia, Malta, Brasile, Italia, Ghana e Israele. Hanno tra i 32 e i 60 anni e il loro convento funziona come qualsiasi altro: alla sua testa c’è un superiore, fra Noël Muscat; ad affiancarlo, un vicario e un economo. La preghiera si alterna alle attività pratiche, che qui sono intimamente legate alla basilica del Santo Sepolcro.

Anche in un posto cosi speciale la quotidianità prende il sopravvento: su terrasanta.net si racconta come nel convento ci siano dei lavori in corso, quindi gli operai passano con tutti i loro attrezzi, i calcinacci...

Il lavoro in corso è il restauro finanziato dall'offerta personale del re di Giordania Abdallah II. Il restauro è stato reso urgente dai problemi riscontrati alla struttura del luogo più venerato della Terra Santa: l’umidità del respiro delle migliaia di pellegrini che ogni giorno entrano nella piccola edicola memoria della Risurrezione (ma anche il fumo delle candele) stanno progressivamente alterando le malte, creando preoccupazioni per la stabilità.

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Il re di Giordania ha tempestivamente devoluto la somma per rimediare a questo grave problema della struttura.

Poi c’è solo una porta di ingresso, perciò quando i frati entrano ed escono con le loro valigie, o con le borse della spesa, passano in mezzo ai pellegrini. Anche se oggi la corrente elettrica ha sostituito le candele di una volta, il convento resta appunto buio e umido. Le camere, spesso senza finestre, non hanno riscaldamento centrale. Per compensare queste condizioni di vita, i frati, ogni cinque settimane, hanno diritto a una settimana di «licenza», generalmente in altri conventi della Custodia.

Dati i numerosi compiti, i frati ricevono anche aiuti dall’esterno. Oltre ai sacerdoti che vengono a dare una mano per le confessioni, anche gli altri francescani si mobilitano. Per la processione quotidiana, gli studenti del seminario si danno regolarmente il cambio. Ogni giorno, per la messa solenne e la processione, due frati, uno organista e l’altro cantore, si liberano dai loro impegni per abbellire la liturgia.

I frati lì presenti sono consapevoli dell’unicità del Santo Sepolcro: «È il luogo più santo della cristianità. Qui il Cristo è stato crocifisso e sepolto, e poi è risorto. Abitare qui, venire qui in pellegrinaggio, sono grazie che ci ricordano che dobbiamo ripartirne colmi di gioia», commenta uno dei frati del convento, intervistati dalla testata giornalistica di Terra Santa.

Il sito terrsanta.net oltre all'attualità, ha anche molte altre sezioni interessanti: la sezione culturale con le iniziative proposte dalla Fondazione Terra Santa e le recensioni di libri e film più recenti dedicati al Medio Oriente, le storie e le analisi della situazione politica e storica.