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Una laurea honoris causa per il missionario Luigi Mantovani, “uomo di parola”

Padre Luigi Mantovani | Padre Luigi Mantovani riceve la laurea honoris causa dell'università di Stato di Kutaisi, Georgia, 10 aprile 2019 | José Avelino Bettencourt - Pagina Facebook Padre Luigi Mantovani | Padre Luigi Mantovani riceve la laurea honoris causa dell'università di Stato di Kutaisi, Georgia, 10 aprile 2019 | José Avelino Bettencourt - Pagina Facebook

Aveva già più di sessanta anni quando, a metà degli Anni Novanta, padre Luigi Mantovani, stimmatino, cominciò la sua frequentazione con la Georgia, fino a stabilirsi definitivamente a Kutaisi nel 1998. In questi anni ha fatto uno straordinario lavoro culturale, arrivando a compilare un dizionario “italiano – georgiano” con più di 41 mila lemmi. È per questo che padre Luigi Mantovani è definito “L’uomo di parola”.

Si intitola appunto così un documentario a lui dedicato, girato dalla regista georgiana Lela Beridze e proiettato lo scorso 10 aprile all’Università Statale di Kutaisi, quando a Padre Mantovani è stata conferita una laurea honoris causa.

Solo Beridze poteva raccontare fino in fondo la storia di padre Mantovani, perché fu lei, che parla correntemente cinque lingue, ad introdurre i Padri Stimmatini alla lingua e i costumi della Georgia quando vi arrivarono come missionari dopo il crollo dell’Unione Sovietica. Gli stimmatini andarono in Georgia nel 1994, aprendo lì un avamposto per curare le comunità cattoliche del Caucaso, e padre Mantovani li raggiunse poco dopo, verso la fine degli Anni Novanta, dopo aver abbandonato il ruolo di preside del prestigioso istituto veronese delle Stimmate anche per permettere ad altri di mantenere il posto.

Classe 1931, padre Mantovani arrivava come uomo di cultura, e per oltre venti anni ha studiato e continua a studiare lingua e cultura del Paese: ha compilato una Piccola grammatica della lingua georgiana (1997), che è la prima in assoluto in lingua italiana, molti eserciziari di pronto uso nelle due lingue e un manuale di lingua latina per l’Università Cattolica di Saba a Tbilisi nel 2007, fino a un lexicon Georgiano – Latino – Italiano e uno straordinario dizionario georgiano – italiano di 41 mila lemmi, messo insieme appunto chiedendo e annotando in giro, che si unisce a quello italiano georgiano, di 30 mila lemmi.

Padre Mantovani si definisce “monachus”, e in particolare nella prima parte della parola, “mona”, che in georgiano significa servo e in dialetto veronese inutile. Un servo inutile, come suggerisce il Vangelo.

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L’impegno culturale di padre Mantovani si è unito a quello missionario, grazie anche ad una affinità elettiva che nasce proprio con i primi missionari cattolici. Francescani e domenicani arrivarono in terra georgiana nel XIII secolo, seguiti dai Padri Teatini, e poi, appunto dagli Stimmatini dopo la caduta dell’URSS.

Il lavoro di padre Mantovani si inserisce in questa cornice culturale e in questo legame tra Georgia e Italia. Tanto che la prima grammatica della lingua georgiana è stata pubblicata a Roma nel 1643, così come fu pubblicato a Roma il primo dizionario georgiano nel 1629, che è anche il primo libro in georgiano stampato.

I missionari italiani promossero anche la cultura georgiana in Italia, traducendo fiabe, diffondendo disegni che al tempo erano l’unico modo per conoscere i luoghi lontani, in un tempo in cui non esistevano fotografia.

Padre Mantovani è nato a Monticelli di Lavagno nel 1931, ed è entrato negli Stimmatini quasi per caso, perché questi erano una buona occasione per realizzare il suo desiderio di essere sacerdote, dato che non gli era possibile pagare la retta del seminario.

Sacerdote dal 1955, padre Mantovani ha lavorato nelle opere stimmatine di Cadellara, di Battipaglia (Salerno) e alle Stimate dove ha insegnato per trent'anni ed è stato preside per sette, trovando pure il tempo per diplomarsi in canto gregoriano e musica sacra (era già laureato in lettere moderne a Padova). 

Padre Mantovani decise di partire missionario per la Georgia caucasica per affiancarsi a monsignor Giuseppe Pasotto e a padre Gabriele Bragantini, suoi confratelli stimmatini. Il 3 maggio 2010 il presidente Giorgio Napolitano gli ha conferito l'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine della Stella della solidarietà italiana.

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