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“Un atto bestiale e non umano”  così il Cardinal Malcolm Ranjith, Arcivescovo Metropolita di Colombo ha espresso la sua tristezza e il suo cordoglio ai familiari delle vittime della serie di attentati che ieri hanno sconvolto la capitale dello Sri Lanka.

Il cardinale  ha invitato i fedeli a pregare per i numerosi feriti e per i familiari delle vittime affinché abbiamo sollievo in questo momento di grande sofferenza.

Quasi trecento morti e 500 feriti per le varie esplosioni, la prima si è verificata verso le ore otto e trenta del mattino ore locale nel santuario nazionale di Sant’ Antonio a Kochchikade nella Arcidiocesi di Colombo, poco dopo una seconda esplosione si è verificata nella chiesa di San Sebastiano a Katuwapitiya nella cittadina di Negombo.

Altre sei forti esplosioni sono susseguite presso tre famosi alberghi di lusso della capitale, in una guest house a Dehiwala, in una complesso residenziale a Dematogoda e presso una chiesa evangelica a Batticaloa nella regione orientale del paese.

Nel frattempo, un coprifuoco di dodici ore è stato imposto dal governo per gestire la situazione al meglio e sono stati rafforzati i controlli in zone sensibili come l’aeroporto internazionale di Colombo e il gran tempio di Kandy.

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Proprio nelle vicinanze dell’ aeroporto è stato rinvenuto un ordigno esplosivo che l’aeronautica ha prontamente disinnescato; altri due ordigni sono stati ritrovati dentro un’autovettura parcheggiata nella periferia sud-est di Colombo a Malabe.

Papa Francesco a conclusione del suo messaggio “Urbi et Orbi”, ha manifestato la sua vicinanza alla popolazione in questo tragico momento.

La comunità cattolica dello Sri Lanka in Italia è vicina spiritualmente  con la preghiera ai concittadini sofferenti in Sri Lanka come spiega il responsabile monsignor Neville Joe Perera.

Nella Settimana Santa nel Paese si era assistito ad alcuni episodi d’intolleranza nei confronti della comunità cristiana, che faceva temere il peggio per la festa di Pasqua. Il più eclatante è stato il sequestro di un vescovo anglicano tenuto in ostaggio in una chiesa metodista insieme ai fedeli come riporta Asianews.

Papa Francesco si era recato in Sri Lanka a gennaio del 2015 e aveva canonizzato Giuseppe Vaz ricordando che "san Giuseppe ci ha mostrato l’importanza di superare le divisioni religiose nel servizio della pace. Il suo indiviso amore per Dio lo ha aperto all’amore per il prossimo; egli ha dedicato il suo ministero ai bisognosi, chiunque e dovunque essi fossero. Il suo esempio continua oggi ad ispirare la Chiesa in Sri Lanka." 

Il messaggio del Papa sembra ancora più forte ora quando sembra che gli attentati sia frutto di espremisti religiosi . 

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