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Carlo Acutis, il postulatore della causa: "Da Carlo ho imparato la familiarità con Dio"

ACI Stampa ha intervistato il postulatore della Causa di Beatificazione di Carlo, Nicola Gori

Carlo Acutis |  | Chiesa di Milano Carlo Acutis | | Chiesa di Milano

Carlo Acutis tra pochi giorni sarà beato. Nella sua breve vita, 15 anni, sono tanti i segni che ha lasciato. C'è tanta voglia e curiosità di conoscere nel profondo Carlo, nuovo piccolo "esempio di santità". ACI Stampa ha intervistato il postulatore della Causa di Beatificazione di Carlo, Nicola Gori:

Lei ha scritto un libro su Carlo Acutis "Un genio dell'informatica in Cielo" ed è il postulatore della sua causa di Beatificazione, cosa le ha dato Carlo in questi anni di lavoro ? Perchè ha deciso di dedicare molto del suo tempo alla figura di questo ragazzo che ha vissuto in odore di santità?

Il mio incontro con Carlo è nato dalla richiesta di scrivere una sua biografia. Il dover immergersi nella conoscenza di questo giovane mi ha aperto un orizzonte fino ad allora impensabile, quello della santità quotidiana. Ciò che ho imparato da Carlo è la familiarità con Dio e con tutto quanto riguarda la dimensione ultraterrena. Per lui Gesù e Maria erano persone vive e presenti accanto a lui. Egli viveva con la certezza di essere inserito in una realtà che trova il suo inizio in questo mondo, ma si getta con slancio nell'eternità. Posso assicurare che chiunque venga a contatto con questo giovane non può rimanere indifferente. Egli richiama i cristiani a essere coerenti, a diventare testimoni del Risorto. Scuote le coscienze nel portare agli altri la Buona Novella. Incontrare Carlo è fare un'esperienza di Dio è uscire dalla normalità e dalla frenesia degli impegni e iniziare a riflettere, a ripensare la vita. Questo è quello che Carlo suscita in chi si imbatte in lui.

Come stanno andando i preparativi della Cerimonia di Beatificazione?

I preparativi per la beatificazione sono ormai quasi completati. Ci stiamo avvicinando al 10 ottobre, quando Carlo verrà proclamato Beato. Decine di persone si stanno mettendo in fila in questi giorni per pregare sulla sua tomba nel Santuario della spogliazione. E' il segno di una devozione che oltrapassa i limiti delle nostre regioni e si estende a Paesi anche lontanti dal nostro. Purtroppo, l'epidemia in corso da Covid-19 ha impedito un afflusso notevole di pellegrini che avrebbero voluto partecipare alla beatificazione, ma grazie ai nuovi mezzi di comunicazione sociale, sarà possibile seguire il rito e unirsi alla Messa che verrà celebrata nella Basilica superiore di San Francesco.

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Sui media si è acceso un dibattito sul "corpo incorrotto" di Carlo. Una nota del Vescovo di Assisi ha chiuso la questione definendo il "corpo trattato ai fini della venerazione", "con arte e amore"....

Certamente, c'è stata molta attenzione nei confronti del corpo di Carlo e del suo stato di conservazione. Non si può parlare di incorrotto, ma quello che vediamo è veramente Carlo nei suoi resti mortali che, con la sua presenza, sprigiona quella voglia di guardare a Cristo che è stato il vero Amico della sua vita. Non è certo mancato l'interesse nei confronti dell'apertura della tomba e dell'esposizione dei resti mortali alla venerazione dei fedeli. L'immagine di Carlo che sembra dormire serenamente parla a tutti noi molto più di mille parole. Naturalmente, quello che vediamo non è il vero volto del giovane, ma una maschera di silicone ben riuscita che suscita stupore e riflessione.

Il 10 ottobre Carlo sarà proclamato Beato. Si sta già lavorando alla Santificazione? Ci sono nuovi miracoli?

I fedeli di ogni parte del mondo invocano Carlo e lo pregano per i loro bisogni. Egli risponde ottenendo da Dio delle grazie che continuamente vengono segnalate alla Postulazione. Per procedere alla canonizzazione è richiesto il riconoscimento di un miracolo attribuito all'intercessione del Beato dopo il rito di beatificazione o almeno nel corso di esso. Conoscendo quanto la gente preghi e come Carlo venga incontro alle richieste, sono fiducioso che potremmo avere presto la gioia di vedere qualche miracolo attribuito all'intercessione di questo giovane.

 

 

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