Questa nuova edizione del Messale Romano – la terza in lingua italiana – si è resa necessaria “per l’evoluzione del linguaggio e per la necessità che anche il Messale fosse attento alla contemporaneità, usando un linguaggio più inclusivo, anche nella scelta delle annotazioni musicali all’interno. Il nuovo Messale è un libro corale, rinnovato nel formato, nella veste grafica e nell’apparato iconografico”. Lo ha detto Monsignor Stefano Russo, Segretario Generale della CEI, presentando la terza edizione italiana del Messale Romano in uso da domenica scorsa, I di Avvento.

 “Non è soltanto un libro da leggere o da sfogliare ma accompagna la comunità dei credenti in Cristo. È uno strumento autorevole che ci suggerisce le parole da dire e i gesti da compiere nella celebrazione. Chi tiene alto lo spartito è tutta l’assemblea”, ha aggiunto Monsignor Russo.

Alla conferenza di presentazione è intervenuto anche Monsignor Claudio Maniago, Vescovo di Castellaneta e presidente della Commissione episcopale per la liturgia. Questo è – ha sottolineato Maniago “un testo normativo, che non fa della celebrazione eucaristica uno spettacolo, ma un rito che coinvolge tutti i credenti. È un testo liturgico che raccoglie un’eredità importante, perché scaturisce dalla riforma liturgica voluta dal Concilio Vaticano II”.