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Caritas, Roma sempre più povera. “Nessuno si salva da solo”

L’impatto della pandemia, la povertà crescente, le richieste in aumento per le tessere dell’Emporio della Solidarietà; la Caritas dà il suo punto di vista sulla povertà a Roma

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Sono 7500 le persone che si sono rivolte per la prima volta ai centri di ascolto della Caritas. E sono raddoppiate le tessere per l’Emporio della Solidarietà, mentre quasi il 10 per cento della popolazione romana non riesce ad affrontare spese improvvise. Il rapporto Caritas “La povertà a Roma: un punto di vista. Nessuno si salva da solo”, che ogni anno fa il punto della situazione nella.

È una Roma più povera, quella che viene fuori dal rapporto. Se il 10 per cento non riesce ad affrontare gli imprevisti, il 7 per cento (+ 2 per cento rispetto al dato nazionale) vive addirittura in condizioni di grave deprivazione abitativa, con immobili insicuri, precari, non riscaldati, con precarie condizioni igieniche, o addirittura in strada.

La pandemia ha ovviamente avuto un impatto: 7476 persone si sono rivolte per la prima volta ai centri d’ascolto Caritas parrocchiali, che si aggiungono alle 40607 persone che già vi si rivolgono abitualmente, e nel 64,4 per cento dei casi il nuovo è una donna, mentre il 54 per cento è al di sotto del 45 anni e il 48,7 per cento sono italiani, ma ci sono anche filippini, aumentati considerevolmente (1217, a fronte di 183 dello scorso anno) a causa del lockdown, specialmente perché i collaboratori domestici hanno spesso perso posto. In questa classifica “nera” delle nazionalità seguono peruviani (4,9 per cento), romeni (4,7 per cento) e altre 97 nazionalità.

Le persone hanno chiesto soprattutto aiuti alimentari: pacchi e buoni spesa nel 62 per cento dei casi, accesso all’emporio della solidarietà nel 30 per cento dei casi, nell’8 per cento dei casi attraverso l’attivazione del Fondo Anticrisi. Si trattat del fondo attivato dalla Caritas per aiutare le famiglie, e che elargisce piccole somme, fino a un massimo di 500 euro. Il fondo è intervenuto 489 volte, erogando 175 mila euro, per necessità varie: l’85 per cento riguarda esigenze dell’abitazione, nella stragrande maggioranza dei casi il pagamento delle bollette, ma ci sono anche spese per i beni materiali come elettrodomestici e anche abbonamenti internet, ma anche acquisti di pannolini per bambini, farmaci che non sono a carica del Sistema Sanitario Nazionale o anche pagamenti per bolli auto, assicurazione, abbonamenti autobus.

Da segnalare che l’Emporio di via Casilina ha avuto un incremento di accessi del 600 per cento.

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Le tre mense Caritas hanno distribuito 238.246 pasti a fronte dei 185.062 del 2019, con un incremento del 28,7%, con un picco nei mesi di aprile, maggio e giugno.

Sono 3.029 i nuclei familiari che hanno beneficiato del sostegno dei Buoni spesa, per un importo pari a 200 mila euro già spesi dalle famiglie.

Infine il Fondo Gesù Divino Lavoratore, istituito a giugno per volontà di papa Francesco con una donazione di un milione di euro, cui si sono aggiunti 500mila euro donati da Regione e Comune. Al 31 ottobre risultano aperte 107 istruttorie ed erogati 114mila euro.