“L’Ostensione della Sindone vuole essere un “fiore di carità” nelle mani di Papa Francesco”, cui verranno consegnate “tutte le offerte raccolte durante l'ostensione”. Annuncia la visita del Papa a Torino l’Arcivescovo Cesare Nosiglia; due giorni invece che uno, come precedentemente indicato dallo stesso Santo Padre, che sarà nel capoluogo piemontese i prossimi 21 e 22 giugno 2015. Un programma intenso, con tanti appuntamenti: dalla visita in Cattedrale per pregare davanti al Telo sacro e alla tomba di Pier Giorgio Frassati, alla venerazione del Corpo di San Giovanni Bosco e l’incontro con la famiglia salesiana; quindi gli appuntamenti con i giovani, con gli ammalati al Cottolengo, il pranzo con i detenuti e la visita alla Chiesa Valdese. Non mancherà un incontro riservato “con alcuni familiari” di Bergoglio, che pranzeranno con lui in Arcivescovado.

Ma, spiega Nosiglia, la visita del papa “per venerare la Sindone e rendere onore a san Giovanni Bosco, nel secondo centenario della sua nascita” avrà anche un riflesso di carità: “Gli chiederemo di usarne, naturalmente, con la massima libertà, destinandole a un'opera, un progetto di sostegno per i poveri o i bisognosi”, spiega durante la conferenza stampa di questa mattina nella Sala Stampa della Santa Sede. “Ci farebbe molto piacere – aggiunge -, è ovvio, se tale opera potesse ricordare la Sindone, il Santo Volto del Signore e dunque anche Torino. Ma è evidente che non vogliamo in nessun modo condizionare la decisione del Papa”.

Ma sia il viaggio del Papa, continua ancora Nosiglia, “come l'intera ostensione, si caratterizza anche come un ringraziamento per il dono del “santo dei giovani” e per il servizio che la Famiglia Salesiana continua a svolgere a Torino e in tutto il mondo nei campi dell'educazione, della missione, dello sport, della comunicazione”.

Francesco giungerà a Torino negli ultimi giorni dell’ostensione del 2015, prevista dal 19 aprile al 24 giungo, per la quale ci sono già state 850mila prenotazioni. “La Sindone, di cui sono Custode per incarico della Sede Apostolica – ha detto l’Arcivescovo di Torino - , rappresenta per la comunità torinese, e per l'intera Chiesa universale, un riferimento importantissimo per la vita di fede di  tante persone e comunità, che in quell'immagine e in quel Volto cercano,  riconoscono e trovano i segni della Passione del Signore, di quel Gesù che – nella testimonianza perenne della Chiesa - ispira la nostra vita e ci sfida a realizzare pienamente la nostra vocazione più profonda”.

Da qui la scelta del motto, “l'Amore più grande” (Gv 15), perché “il dono della salvezza che si rende visibile nella nostra risposta, l'adorazione a Dio e il servizio ai fratelli”. Quello a Torino, continua Nosiglia, dev’essere “un viaggio insieme comunitario e interiore, un «pellegrinaggio dentro se stessi», che ha il suo culmine nell'incontro con l'immagine dell'Uomo dei Dolori. Un incontro che, l'abbiamo visto tante volte, provoca alla commozione e insieme invita alla conversione e al servizio”.

Che coinvolgerà tutti, ma con attenzioni speciali ai giovani e ai malati. “Nei giorni della visita del Papa a Torino – dice l’Arcivescovo - proporremo una «mini GMG»”, e “i giovani torinesi presenteranno le realtà vive della Chiesa nella nostra città ai loro coetanei italiani e stranieri”. Inoltre, “un segno straordinario sarà la presenza della Croce delle GMG, che farà tappa a Torino nel suo viaggio verso Cracovia”. Un’ attenzione speciale sarà dedicata “al mondo della sofferenza”: “Quest'anno i pellegrini malati e i loro accompagnatori avranno a disposizione nuove strutture di ospitalità, sul modello degli «Accueil» di Lourdes, realizzate appositamente per l'ostensione, in collaborazione con il Sermig, il Cottolengo e la Asl Torino1”.

L’Ostensione poi, “vuole essere anche occasione per avvicinarsi al Sacramento della Riconciliazione, segno concreto del perdono”. Ecco perché “si sono organizzati diversi punti in cui i sacerdoti ascolteranno le confessioni dei fedeli, possiamo dire in tutte le lingue del mondo: perché grazie alla collaborazione con alcuni Collegi Romani e con i preti di altre nazionalità che prestano servizio a Torino e in Piemonte sarà possibile superare le barriere linguistiche”.

Non mancherà l’attenzione alla comunicazione, “col criterio del massimo risparmio – spiega l’Arcivescovo Nosiglia - , in un periodo di dura crisi economica e sociale del territorio torinese”. Ma “i membri del Comitato organizzatore hanno messo a disposizione le risorse indispensabili, ma fin dall'inizio si è voluto coinvolgere il maggior numero possibile di soggetti, pubblici e privati, affinché contribuiscano a realizzare al meglio quei servizi che rendono completa l'ostensione e aiutano a presentare un'immagine accattivante della nostra Torino. Un grande sforzo è stato compiuto anche nella comunicazione degli eventi, cercando di essere presenti sulla rete e nel mondo dei social media”.

Per l’occasione è stata predisposta una guida, presentata questa mattina. Ma l’attenzione più forte di tutto l’evento sarà per i giovani, che si prepareranno alla Visita del Papa con una serie di iniziative, come ha spiegato don Luca Ramello, “per accompagnare alla riscoperta della passione educativa i giovani delle Diocesi di Torino e del Piemonte e i tanti giovani che giungeranno da tutta l'Italia”. In particolare l’«Happening degli Oratori e dei giovani» si terrà a Torino il 19-20-21 giugno 2015 ed è rivolto “innanzitutto ai giovani e agli adolescenti di oratori, parrocchie, associazioni, congregazioni, movimenti, gruppi giovanili e, per la giornata di domenica, anche ai ragazzi e ai bambini. Il coordinamento della «tre giorni» è affidato all'organizzazione della Pastorale Giovanile diocesana e salesiana secondo il progetto «Turin For Young» (www.turinforyoung.it).

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