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Papa Francesco, il Rosario per sconfiggere la pandemia. Oggi alla Casa di Maria

La maratona del Rosario voluta da Papa Francesco si ferma oggi ad Efeso, dove c’è la casa di Maria

Meryem Ana | La casa di Maria ad Efeso  | CC Meryem Ana | La casa di Maria ad Efeso | CC

Ci sono volute le visioni di Anna Katharina Emmerich per individuare il luogo dove Maria andò a vivere con l’apostolo Giovanni, cui era stata data in Cura da Gesù sulla Croce. E oggi, quel luogo chiamato Meryem Ana, è il punto di riferimento per la maratona di rosari che Papa Francesco ha voluto in questo mese di maggio per sconfiggere la pandemia.

Le intenzioni di preghiera di oggi sono “per le popolazioni in guerra e la pace nel mondo”, ed è una casualità felice che questo cada due giorni dopo la telefonata tra Papa Francesco e il presidente turco Recep Tayyp Erdogan, mentre la situazione in Medio Oriente è infuocata.

La casa di Maria è i luogo in cui Maria abitò con l’apostolo Giovanni dopo la crocifissione di Gesù. Giovanni portò Maria con sé ad Efeso, vicino all’attuale Smirne, La casa si trova sul monte Bülbül, a circa sette chilometri da Selczuk.

La leggenda vuole che fu in questa casa che l’apostolo Giovanni scrisse il suo Vangelo. Ed è a Selcuk, nella basilica di San Giovanni, che si trova la tomba dell’apostolo. Lì, la Vergine Maria avrebbe vissuto fino all’età di 101 anni.

Nessuno, però, sapeva nulla della casa di Maria, fino alle visioni di Anna Katharina Emmerich (1774 – 1824). Questa, non era mai stata ad Efeso, ma seppe attraverso una visione che la casa della Vergine Maria è nella montagna dietro Efeso, città “con il mare e acqua fresca di sorgente”.

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La storia di Anna Katharina Emmerich attirò il poeta tedesco Clemens Brentano, che si trasferisce in una zona vicino alla sua casa, e – dopo la sua morte – raccoglie le sue visioni in un libro, scrivendo “La Vita della Vergine Maria”.

Il libro ha grande attenzione nel mondo cristiano, e dalla Santa Sede parte l’ordine, nel 1881, di cercare la casa della Vergine Maria.

Nel 1891, il sacerdote lazzarista Eugene Poulin, direttore del Collegio francese di Smirne ed esperto conoscitore dell’ebraico, organizza un viaggio. Non può parteciparvi, ma manda un piccolo gruppo di quattro persone. Questi, il 27 luglio 1891, partono agli ordini di Poulin, usano il libro come guida, e lì vengono indirizzati verso un monastero, dove c’è una casa in rovina. Era come lo aveva descritto la Emmerich: la casa in rovina, la montagna dietro la casa, il mare di fronte a loro.

Il 20 maggio 1896 si celebra la prima Messa nella Casa della Vergine Maria. Partecipano 600 persone. Proclamata luogo di pellegrinaggio della Santa Sede, i lavori di restauro iniziano nel 1951. Si arriva alla casa passando attraverso un viale costellato da olivi su entrambi i lati, piantati nel 1898 dai monaci lazzaristi, mentre la stanza di Maria è proprio come descritta dalla Emmerich.