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Indipendenza del Messico, gli auguri di Papa Francesco

In Messico partecipa alle celebrazioni il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali

Il Cardinale Sandri in Messico |  | Congregazione per le Chiese Orientali Il Cardinale Sandri in Messico | | Congregazione per le Chiese Orientali

Lo scorso 16 settembre il Papa ha recapitato un messaggio di felicitazioni a Monsignor Rogelio Cabrera López, Presidente della Conferenza Episcopale Messicana per il bicentenario della indipendenza del Messico.

Il bicentenario dell’indipendenza sia per i Messico – ha auspicato il Papa – “un'occasione propizia per rafforzare le radici e riaffermare i valori che costruiscono la nazione”.

“Per rafforzare le radici – ha proseguito Francesco - è necessario rileggere il passato, tenendo conto sia delle luci che delle ombre che hanno forgiato la storia del Paese. Quello sguardo retrospettivo include necessariamente un processo di purificazione della memoria, cioè riconoscere gli errori commessi in passato, che sono stati molto dolorosi. Non si possono ignorare le azioni che, in tempi più recenti, sono state commesse contro il sentimento religioso cristiano di gran parte del popolo messicano, causando così profonde sofferenze”.

E’ necessario procedere alla “guarigione delle ferite, per coltivare un dialogo aperto e rispettoso tra le differenze, e per costruire la fraternità tanto attesa, dando priorità al bene comune rispetto agli interessi particolari, alle tensioni e ai conflitti”, è l’appello del Pontefice. 

In Messico come inviato del Papa si è recato Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali.

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“Questa celebrazione – ha detto il porporato che è stato in passato Nunzio Apostolico in Messico - ci ricorda che ogni persona e ogni comunità merita di essere riconosciuta come protagonista del proprio destino. Dopo un processo complesso, all'inizio del diciannovesimo secolo, il Messico è riuscito a dimostrare che poteva camminare da solo”.

“Celebrare l'Indipendenza – ha aggiunto il Cardinale Sandri - significa affermare la libertà come segno della dignità di ogni essere umano. Ogni generazione è invitata a riconquistarla e a proclamare di nuovo coraggiosamente la sua indipendenza. La libertà, più che essere l'affermazione di una dimensione individuale, è lo spazio in cui le persone tendono a realizzare il bene, non di pochi, ma di tutti, mettendo la loro libertà al servizio del bene comune”.

“Il popolo messicano, attraverso molte lotte, ha coraggiosamente espresso il suo profondo desiderio di piena libertà. Ecco perché la storia del Messico è emozionante. Ha luci e ombre. Ma le luci sono molto più che ombre. Ancora oggi, il popolo messicano ha bisogno di superare qualsiasi visione riduttiva, ideologica o parziale che direttamente o indirettamente motiva l'antagonismo dell'uno contro l'altro”.