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Papa Francesco, “insopportabile quello che sta succedendo in Ucraina”

Il Papa incontra le donne del Centro Italiano Femminile. Il tema della guerra in Ucraina, il potere di trasformazione delle donne

Papa Francesco, Centro Italiano Femminile | Papa Francesco con le rappresentanti del Centro Italiano Femminile, Palazzo Apostolico Vaticano, 24 marzo 2022 | Vatican Media / ACI Group Papa Francesco, Centro Italiano Femminile | Papa Francesco con le rappresentanti del Centro Italiano Femminile, Palazzo Apostolico Vaticano, 24 marzo 2022 | Vatican Media / ACI Group

Per Papa Francesco è “insopportabile vedere quello che è successo e sta succedendo in Ucraina”, una “guerra vergognosa” che prova proprio la presenza di una cultura “di potere e sopraffazione”. Ma purtroppo – aggiunge – “questo è il frutto della vecchia logica di potere che ancora domina la cosiddetta geopolitica”. Papa Francesco affronta il tema della guerra in Ucraina incontrando il Centro Italiano Femminile, unito nella 31esima assemblea elettiva. E alle donne il Papa affida il mandato di formare ad una nuova prospettiva, una nuova logica che parta dalla cultura della cura. “Voi potete cambiare il sistema”, dice Papa Francesco alle donne.

“La storia degli ultimi settant’anni - afferma Papa Francesco - lo dimostra: guerre regionali non sono mai mancate, fino ad arrivare a questa, che ha una dimensione maggiore e minaccia il mondo intero”. Per il Papa “il problema di base è lo stesso: si continua a governare il mondo come uno ‘scacchiere’ dove i potenti studiano le mosse per estendere il predominio a danno degli altri. La vera risposta dunque non sono altre armi, altre sanzioni, altre alleanze politico-militari, ma un’altra impostazione, un modo diverso di governare il mondo, ormai globalizzato, e di impostare le relazioni internazionali”.

“Mi sono vergognato – chiosa Papa Francesco - quando ho letto che un gruppo di Stati si sono impegnati a spendere il 2 per cento, credo, il 2 per mille del PIL a comprare armi, come risposta a quello che avviene. Pazzia!”

Nato nel 1944, il Centro Italiano Femminile è un collegamento di donne e di associazioni di ispirazione cristiana, per contribuire alla ricostruzione del Paese attraverso la partecipazione democratica, l’impegno di promozione umana e di solidarietà.

Papa Francesco le ringrazia per il contributo al dialogo sulla tematica dell’identità dell’uomo e della donna, che è “una questione molto attuale, non solo e non tanto in senso teorico, ma in senso esistenziale, nella vita delle persone; penso specialmente ai bambini e alle bambine, ai ragazzi e alle ragazze che, nella loro crescita, hanno bisogno di punti di riferimento, di figure adulte con cui confrontarsi”.

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Il Papa ricorda che il Centro nasce “in un contesto di difesa della dignità e dei diritti della donna, in quel periodo così ricco, così fecondo per l’Italia che ha fatto seguito alla seconda guerra mondiale”, con l’impegno di “custodire l’umano”.

Papa Francesco ripercorre la vita del centro, sottolinea che “per voi, la partecipazione alla vita politica, come sottolineava Pio XII, non risponde semplicemente alla rivendicazione della piena cittadinanza delle donne, ma vuol essere un atto di giustizia nei confronti della comunità e una valorizzazione della politica considerata come forma di carità”.

È un impegno “che si attua non nell’agone partitico, ma sul versante dei diritti e della cultura”. Il Papa sottolinea che “è ormai evidente che la buona politica non può venire dalla cultura del potere inteso come dominio e sopraffazione, ma solo da una cultura della cura, cura della persona e della sua dignità e cura della nostra casa comune”. E questo lo prova “la guerra vergognosa a cui stiamo assistendo”.

Papa Francesco risponde a questa situazione con il modello della cura, già in atto ma “purtroppo ancora sottomesso a quello del potere economico-tecnocratico-militare”.

Il Papa spiega che è una riflessione pertinente di fronte ad una associazione di donne, perché sono loro “le protagoniste di questo cambiamento di rotta, di questa conversione”, purché “non vengano omologate dal sistema di potere imperante”.

Afferma il Papa: “Le donne, acquistando potere nella società, possono cambiare il sistema, se riescono, per così dire, a convertire il potere dalla logica del dominio a quella del servizio, della cura”.

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Un cambiamento che “riguarda tutti e dipende da ciascuno”, è la scuola di Gesù, ma anche quella di Gandhi, e quella dei santi e delle sante di ogni tempo, ma è anche “la scuola di innumerevoli donne che hanno coltivato e custodito la vita; di donne che hanno curato le fragilità, le ferite, le piaghe umane e sociali; di donne che hanno dedicato mente e cuore all’educazione delle nuove generazioni”.

Aggiunge Papa Francesco: “C’è un detto: se un uomo piuttosto giovane rimane vedovo, difficilmente da solo se la cava. L’uomo non può tollerare una solitudine così grande. Se una donna rimane vedova, se la cava. Porta avanti la famiglia, porta avanti tutto. È il genio femminile”.

Afferma Papa Francesco che le donne vivono “la cultura della cura, dell’accoglienza, del farsi prossimo” attingendo dal Vangelo, formate nella Chiesa “a coltivare prima di tutto in voi stesse la vita spirituale, ad avere cura le une delle altre, nell’amicizia, nell’attenzione reciproca, specialmente nei momenti di difficoltà, pregando le une per le altre”.

Papa Francesco incoraggia a continuare il percorso, e sottolinea che fa bene anche “alleggerirsi di strutture diventate insostenibili” per “dedicarsi meglio alla formazione e all’animazione culturale e sociale”.