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Pietro Nolasco "infiltrato" tra i mercanti di schiavi per liberare le anime

La storia dell’Ordine di Santa Maria della Mercede e del suo fondatore San Pietro Nolasco

La beata Vergine della Mercede  |  | pd
La beata Vergine della Mercede | | pd
San Pedro Nolasco  |  | pd
San Pedro Nolasco | | pd

Tutto nasce da un’apparizione della Vergine Maria: Nuestra Señora de la Merced compare a San Pietro Nolasco, un giovane nobile spagnolo che ha lasciato tutto per seguire la voce di Dio.  Nuestra Señora de la Merced: già in questo nome è iscritto il programma di vita del futuro ordine religioso  che fonderà quel giovane; il termine latino merces significa  “prezzo”, “ricompensa”, intesa come ricompensa gratuita, ossia “grazia”. 

Ma chi era Pietro Nolasco? E perché la Vergine si presenta con simile appellativo? Le storie dei santi nascondono sempre dei retroscena biografici nei quali la presenza di Dio si fa misteriosamente presente nella successione di episodi, fatti, incontri, che costituiscono “ordito e trama” del mirabile Disegno divino.

Pietro Nolasco (Mas-Saintes-Puelles, tra il 1180 e il 1189 - Barcellona, 25 dicembre 1256), di famiglia nobile spagnola, all'età di quindici anni rimane orfano di padre e viene educato dalla madre, fervente cattolica, che lo incoraggia a dedicare la propria vita al servizio di Dio. E’ questo il primo tassello dell’affascinante storia di Nolasco. Sullo sfondo, l’affannoso periodo storico nel quale vive il giovane: circa la metà della Penisola iberica si trova sotto il dominio musulmano; centinaia di cristiani vengono catturati e condotti in schiavitù nei Paesi arabi, dove vengono costretti  a lavorare come schiavi, a ripudiare persino la religione cristiana. Ed è a questo punto che nella mente di Nolasco nasce un'idea geniale: decide di farsi mercante per insinuarsi facilmente tra i mussulmani.  Con questo escamotage riesce, così, a liberare - con il suo denaro - trecento schiavi nella città di Valenza. Una volta esaurite le ricchezze, decide di unirsi ad altri nobili giovani, per raccogliere offerte: il suo desiderio è quello di riscattare, ogni anno, un consistente gruppo di schiavi. Il sogno però incontra un ostacolo: per quanto impegno i giovani sono riusciti a mettere nell’opera di redenzione, il numero degli schiavi aumenta sempre di più; Pietro è nello sconforto e valuta, allora, la possibilità di ritirarsi nella vita contemplativa, dedicando alla preghiera le sue giornate, le sue notti al chiaro di luna. E così farà. Ma proprio in questo delicato momento della sua biografia, avviene un episodio che sconvolgerà, per sempre, la sua vita. 

Durante una veglia di preghiera, la Vergine gli ispirerà la fondazione di un ordine religioso per la redenzione degli schiavi: era la notte fra il primo e il due di agosto del 1218. Otto giorni dopo, il 10 agosto, all’altare maggiore della cattedrale della Santa Croce di Barcellona, il vescovo della città, Berenguer de Palou, consegnò a Pietro Nolasco e ai suoi primi compagni, la Regola di Sant’Agostino come norma di vita comune. Il re di Spagna, Giacomo I d'Aragona, diede al nuovo costituito ordine, il riconoscimento civile, concedendo - per il simbolo dell'ordine - lo stemma del suo regno: uno scudo formato da quattro sbarre rosse in campo oro. Sopra questo, la croce, per concessione da parte del vescovo. La prima sede dei mercedari - così vengono chiamati gli appartenenti all’ordine di  Nolasco - è stata l’Ospedale di Santa Eulalia della città di Barcellona. La finalità dell’Ordine - come si legge nelle Prime Costituzioni, redatte nel 1272 - sarà “visitare e liberare i cristiani che si trovano in schiavitù e in potere dei saraceni o di altri nemici della nostra Legge. (...) Per la quale opera di mercede o misericordia, tutti i frati di quest’Ordine, come figli di vera obbedienza, siano gioiosamente disposti a dare la propria vita, se fosse necessario, come Gesù Cristo la diede per noi”. L’approvazione da parte della Santa Sede arriverà  il 17 gennaio del 1235 con la bolla Devotionis Vestrae di Papa Gregorio IX. 

Oltre al santo fondatore, non sono pochi i mercedari da annoverare nella schiera dei santi. Tra loro, è necessario ricordare: Raimondo Nonnato, che dopo esser stato liberato dalla schiavitù in Africa, venne creato cardinale; Serapione Scott; il vescovo della città andalusa di Jaén, Pietro Pascasio; Pietro Armengol e il beato Pietro Nolasco Perra.

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Fino alla morte del santo fondatore avvenuta a Barcellona il 6 maggio 1245, l’ordine contava cento frati e diciotto conventi sparsi nel regno di Aragona e nel sud della Francia. Ora, l’Ordine, sparso in tutto il mondo, è strutturato in province, vicarie e delegazioni: l’Europa conta due Province in Spagna (Aragona e Castiglia) e una in Italia (Provincia  Romana); in America sei province (Perù, Cile, Argentina, Equatore, Messico e Brasile); le Vicarie sono in Porto Rico, Venezuela, Centroamerica e Stati Uniti; le delegazioni in Mozambico, Camerùn, Angola, Bolivia, Colombia, Honduras  e India.

 

 

 

 

 

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