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In pellegrinaggio a Fulda per chiedere a Maria di benedire la Germania

L’annuale appuntamento della Fraternità Sacerdotale San Pio X

Monastero di Fulda  |  | pd
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Sa Bonifacio Monastero di Fulda  |  | pd
Sa Bonifacio Monastero di Fulda | | pd

Con costanza, dal 2004, la Fraternità Sacerdotale San Pio X si reca a Fulda per pregare la Madonna affinché protegga e riempia di grazie la Germania. Vorremmo che «questa consacrazione continui a portare benedizioni al nostro Paese, e quindi dobbiamo lavorare affinché rimanga presente e sia vissuta dai cattolici tedeschi. Raduniamo i cattolici di tutta la Germania per il nostro pellegrinaggio nazionale per rinnovare solennemente la consacrazione. Se non lo facciamo noi, non lo farà nessuno». In questo modo descrive l’iniziativa Padre Stefan Pfluger che guida il distretto tedesco della Fraternità Sacerdotale San Pio X dal 2019, dalla sede distrettuale di Stoccarda. 

Ci parli brevemente del significato e dell’origine di questa tradizione.

«Nel 1954 si è tenuta a Fulda la Giornata cattolica tedesca. All'epoca, circa 100.000 visitatori accettarono l'invito. In quell'anno ricorreva anche il 1.200° anniversario della morte di San Bonifacio, l'apostolo dei tedeschi. Il cardinale Frings, arcivescovo di Colonia, consacra la Germania al Cuore Immacolato di Maria davanti all'immagine della Madonna del Frauenberg a Fulda. E così, dal 2004, la Fraternità Sacerdotale San Pio X rinnova ogni anno a Fulda la consacrazione della Germania al Cuore Immacolato di Maria. Così facendo, la Fraternità si è rifatta ad un evento eccezionale e nel frattempo ha creato una propria tradizione».

Com'è andato l'ultimo pellegrinaggio del 3 settembre? Quanti fedeli hanno partecipato al pellegrinaggio? Da venivano?

«A causa delle molte imponderabilità legate al Corona virus, quest'anno è stato tutto un po' diverso. Ad esempio, non c'erano alloggi per la notte e non c'erano posti a sedere. Il pellegrinaggio è iniziato con una messa solenne. Molti sacerdoti si sono resi disponibili per amministrare il sacramento della confessione, che è molto popolare. Sono stato io a tenere l’omelia e ho cercato di incoraggiare i fedeli presenti. In seguito, una grande processione si è mossa attraverso il centro della città fino a Frauenberg. Lì, nella chiesa del monastero, si è svolta una celebrazione con il rinnovo della consacrazione. Non è necessario percorrere una distanza eccessiva. Sono stati circa 600 i fedeli che sono venuti quest’anno a Fulda, nonostante le circostanze siano state a lungo incerte. Provenivano da tutte le parti della Germania, soprattutto dalla Germania meridionale e occidentale».

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Cosa c'è nel cuore di questi pellegrini, secondo lei? 

«I fedeli arrivano con una grande varietà di preoccupazioni. Molti vengono anche semplicemente per ringraziare, ma in generale, vediamo un grande bisogno spirituale nel nostro Paese. I cattolici praticanti che abbracciano pienamente la fede sono sempre meno. Con la processione e la consacrazione, vogliamo dare una testimonianza di fede e anche pregare per un futuro cattolico del nostro Paese».  

Cosa rende speciale questo luogo di pellegrinaggio?

«San Bonifacio è anche chiamato l'apostolo dei tedeschi. Quindi quale posto è migliore di questo per chiedere ricche grazie per il nostro Paese?».