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Vaticano. Tutto pronto per il Natale 2022. Inaugurati albero e presepe

La magia del Natale torna a rivivere anche quest'anno in Piazza San Pietro

Natale 2022 in Vaticano |  | Daniel Ibanez / ACI Group
Natale 2022 in Vaticano | | Daniel Ibanez / ACI Group
Natale 2022 |  | Daniel Ibanez / ACI Group
Natale 2022 | | Daniel Ibanez / ACI Group
Papa Francesco  |  | Daniel Ibanez / ACI Group
Papa Francesco | | Daniel Ibanez / ACI Group
Natale 2022 |  | Daniel Ibanez / ACI Group
Natale 2022 | | Daniel Ibanez / ACI Group
Natale 2022 |  | Daniel Ibanez / ACI Group
Natale 2022 | | Daniel Ibanez / ACI Group

La magia del Natale torna a rivivere anche quest'anno in Piazza San Pietro. Il Cardinale Fernando Vérgez Alzaga, e suor Raffaella Petrini, rispettivamente Presidente e Segretario Generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, hanno inaugurato il Presepe e illuminato l'albero di Natale.

La cerimonia è avvenuta questo pomeriggio e viste le condizioni metereologiche avverse l’evento si è svolto presso l’Aula Paolo VI. Presenti le Delegazioni ufficiali dei luoghi di origine del Presepe e dell'albero, provenienti rispettivamente da Sutrio, in Friuli-Venezia Giulia e da Rosello, in Abruzzo. Hanno partecipato anche una Delegazione del Guatemala - guidata da S.E. Mario Bùcaro Flores, Ministro delle Relazioni Estere - che ha allestito il presepe nell'Aula Paolo VI.

In particolare, per il Presepe artistico – realizzato interamente in legno - erano presenti, tra gli altri, il Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, il dott. Massimiliano Fedriga, e il sindaco di Sutrio, Manlio Mattia.

Per l'albero di Natale - il maestoso abete bianco, decorato con addobbi preparati dai  ragazzi della struttura residenziale riabilitativa psichiatrica “Quadrifoglio”, in collaborazione con i nonni del Centro di accoglienza anziani “Sant'Antonio” di Borrello e gli alunni delle scuole di Pizzoferrato, Quadri e Villa Santa Maria - hanno partecipato, tra gli altri, il Vescovo di Trivento, Monsignor Claudio Palumbo, e il sindaco di Rosello, Alessio Monaco.

Questa mattina le Delegazioni sono state ricevute in udienza da Papa Francesco per la presentazione ufficiale dei doni. “Vorrei rivolgere un pensiero speciale agli artigiani del legno, che hanno scolpito le statue del presepe; ai ragazzi della struttura “Quadrifoglio” di Rosello, che hanno realizzato parte degli addobbi dell’albero; a quanti hanno coltivato nel vivaio di Palena l’abete e gli alberi più piccoli destinati ad altri ambienti vaticani – ha detto il Papa questa mattina alle delegazioni - L’albero e il presepe sono due segni che continuano ad affascinare piccoli e grandi. L’albero, con le sue luci, ricorda Gesù che viene a rischiarare le nostre tenebre, la nostra esistenza spesso rinchiusa nell’ombra del peccato, della paura, del dolore. E ci suggerisce un’ulteriore riflessione: come gli alberi, così anche gli uomini hanno bisogno di radici. Poiché solo chi è radicato in un buon terreno, rimane saldo, cresce, matura, resiste ai venti che lo scuotono e diventa un punto di riferimento per chi lo guarda”.

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“E veniamo così al presepe, che ci parla della nascita del Figlio di Dio fattosi uomo per essere vicino a ciascuno di noi. Nella sua genuina povertà, il presepe ci aiuta a ritrovare la vera ricchezza del Natale, e a purificarci da tanti aspetti che inquinano il paesaggio natalizio. Semplice e familiare, il presepe richiama un Natale diverso da quello consumistico e commerciale: è un’altra cosa; ricorda quanto ci fa bene custodire dei momenti di silenzio e di preghiera nelle nostre giornate, spesso travolte dalla frenesia. Il silenzio favorisce la contemplazione del Bambino Gesù, aiuta a diventare intimi con Dio, con la semplicità fragile di un piccolo neonato, con la mitezza del suo essere adagiato, con il tenero affetto delle fasce che lo avvolgono”, continua il Pontefice parlando dell’importanza del presepe alle Delegazioni.

Il Cardinale Fernando Vergez pronuncia il discorso di introduzione durante l'inaugurazione in Aula Paolo VI, caratterizzato da musiche, canti e tanta festa. "È un grande piacere presiedere questa cerimonia, ringrazio i pastori della rispettive chiese delle delegazioni, ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile la rappresentazione del Natale in Vaticano. Mi rallegro che quest'anno presepe e albero provengano da due luoghi dell'Italia. Questi due paesi vivono ancora il tempo del Natale come una grande festa per tutto il popolo. Si tratta di località dove il presepe è di casa , nel caso di Sutrio, ambientata proprio nelle borgate del paese. Tutto il paese viene addobbato a festa con ogni sorta di addobbi. Quello che è importante è notare che i presepi vengano realizzati non solo da artigiani, ma tutti sono coinvolti. Ho anche un ricordo personale di Sutrio. Alcune settimane per riposarsi e respirare l'aria fresca delle montagne, ho sempre nel cuore quei meravigliosi scorci. L'albero proviene da un paradiso degli abeti bianchi, i suoi addobbi dai ragazzi di una clinica psichiatrica , sono riusciti ad esprimere una maestria particolare. C'è stata attenzione sia per l'albero che il presepe riguardo il rispetto della nostra Casa Comune", dice il presidente del governatorato vaticano. 

Suor Raffaella Petrini chiude l’evento dell’inaugurazione. “ San Francesco ci ricorda quanto fosse importante il Natale lo chiamava la festa delle feste , il poverello di Assisi amava il Natale perché in esso contemplava il re della gloria. Anche noi siamo invitati a contemplare il mistero dell'incarnazione”, sottolinea Suor Raffaella.

Il Presepe e l'albero in Piazza San Pietro rimarranno esposti fino alla conclusione del Tempo di Natale, che coincide con la festa del Battesimo del Signore, domenica 8 gennaio 2023.

“Radici e contemplazione: l’albero ci insegna le radici, il presepio ci invita alla contemplazione. Non dimenticare questi due atteggiamenti umani e cristiani”, conclude il Papa nel discorso alle Delegazioni pronunciato questa mattina.

pezzo aggiornato alle ore 18.15