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Il diavolo e l'inferno "tremavano" nel pontificato di Benedetto XVI

Juan Carlos Gavancho, sacerdote peruviano dell'arcidiocesi di Chicago (Stati Uniti), ha detto in un'intervista all'agenzia ACI Prensa che durante il pontificato di Benedetto XVI "il diavolo e l'inferno tremavano"

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Juan Carlos Gavancho, sacerdote peruviano dell'arcidiocesi di Chicago (Stati Uniti), ha detto in un'intervista all'agenzia ACI Prensa che durante il pontificato di Benedetto XVI "il diavolo e l'inferno tremavano" perché non potevano cantare vittoria dopo la morte di san Giovanni Paolo II.

"Ammiro molto San Giovanni Paolo II – ha detto padre Gavancho ad ACI Prensa – e quando è morto ho visto che molti erano allarmati perché non sapevano in quali mani sarebbe stata la Chiesa".
Il sacerdote peruviano ha poi confessato che quando il cardinale Joseph Ratzinger è stato eletto Papa della Chiesa cattolica era pieno di grande gioia, perché conosceva da vicino la sua teologia.
Gavancho ha detto di aver studiato a fondo Benedetto XVI quando ha conseguito la licenza in cristologia al Mundelein Seminary, Santa Maria del Lago, a Chicago.

"Durante il suo pontificato il diavolo e l'inferno tremavano", ha detto il sacerdote, "perché per cinque decenni aveva cercato di cantare vittoria".

"Tuttavia, sappiamo che il diavolo non canterà mai vittoria sulla Chiesa perché il Signore ci ha promesso che la sua Chiesa non sarà sconfitta dalle forze del male", ha spiegato padre Gavancho.
Il sacerdote peruviano ha ricordato che "il Signore non ci ha mai promesso che il diavolo non avrebbe avuto potere" e che, in un certo senso, per alcuni decenni sembrava averlo avuto "causando scompiglio e sofferenza al gregge".

"Nonostante ciò, San Giovanni Paolo II ha saputo combattere queste forze e durante il pontificato di Benedetto XVI l'inferno si è convinto ancora una volta di non poter vincere", ha detto padre Gavancho.
Il sacerdote dell'arcidiocesi di Chicago ha sottolineato che Benedetto XVI "ha combattuto in modo coraggioso ma sereno e umile quelle voci che non erano d'accordo con il magistero della Chiesa e che attaccavano la fede millenaria della Chiesa".

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"In mezzo alla sua erudizione, intelligenza e genialità nell'esporre la fede attraverso il dialogo, la filosofia e la teologia, il Pontefice era un uomo la cui fede era in realtà semplice", ha concluso il sacerdote.