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Asharbari, la missione saveriana della speranza

In Bangladesh l'idea nasce dal missionario P. Gabriele Spiga

Padre Gabriele Spiga |  | saveriani.it Padre Gabriele Spiga | | saveriani.it

Giovanni Guareschi nei suoi libri parla delle storie che racconta il grande fiume, il Po. Quella che stiamo per raccontare è una piccola storia, che nasce in una terra molto distante dalla bassa padana e ha il nome di Asharbari.

In dialetto bangladese, significa luogo della speranza. L’iniziativa nasce dal cuore di padre Gabriele Spiga. Missionario saveriano, dal 1972 in Bangladesh per annunciare il vangelo.

Il religioso inizia il proprio apostolato nella parrocchia di Satkhira nella quale amministra i sacramenti, e si dà da fare per essere di aiuto e soccorso alla comunità locale.

Nel corso del tempo il presbitero si accorge dell’esistenza di tanti disabili che vivono in condizioni di abbandono e di bisogno. La necessità merita una risposta in grado di portare un sorriso ed un aiuto alle persone che versano in questo stato.

Per loro intende realizzare un sogno che da ragazzo abita nel proprio animo: costruire un’abitazione nella quale prendersi cura dei vari disabili presenti in quella località.

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Con il permesso del proprio superiore generale e del vescovo del luogo il sogno diventa realtà.

Nel 1983 a Bagachara avvia una piccola comunità. All’inizio padre Gabriele si occupa dei malati affetti da poliomielite e in seguito, essendo quest’ultima quasi debellata, accoglie anche gli altri che non possono provvedere a loro stessi.

Nel corso del tempo Asharbari diventa anche un asilo: la mattina ospita un folto gruppo di bambini, ed il giovedì i bikuk che vivono di elemosine si ritrovano per un pasto caldo o una medicina di difficile reperibilità.

La mano di padre Spiga, la Provvidenza e pochi altri aiuti hanno reso possibile questa bellissima realtà, ma serve tuttora un aiuto per portare avanti il cammino.

Il sogno di San Guido Maria Conforti si è realizzato: fare della missione il luogo dell’accoglienza e del bene, e dall’alto veglia su questa opera e sui suoi figli che portano, nel mondo, il fresco profumo del vangelo per il bene della collettività.