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COMECE, il vescovo Crociata è il nuovo presidente

Il vescovo di Latina, vicepresidente nell’ultimo quinquennio, succede al Cardinale Jean-Claude Hollerich. Con lui, quattro vicepresidenti

Presidenza COMECE | Nuova presidenza della COMECE. Al centro il presidente neo eletto Mariano Crociata. | COMECE Presidenza COMECE | Nuova presidenza della COMECE. Al centro il presidente neo eletto Mariano Crociata. | COMECE

Un italiano alla guida della Commissione delle Conferenze Episcopali dell’Unione Europea. Il vescovo Mariano Crociata di Latina, 70 anni, già segretario generale della CEI, è stato eletto ieri come presidente della COMECE, organismo del quale era stato vicepresidente nell’ultimo quinquennio. Dalla sua costituzione nel 1980, è la prima volta che un italiano viene eletto alla presidenza della COMECE.

Insieme al presidente, la plenaria della COMECE, che si tiene in questi giorni a Roma, ha eletto quattro vicepresidenti, espressione di tutte le anime del continente europeo: l’arcivescovo di Digione (Francia) Antoine Hérouard, il vescovo di Copenaghen (Danimarca) Czeslaw Kozon, il vescovo di Funchal (Portogallo) Nuno Brás da Silva Martins, il vescovo di Vilkaviškis (Lituania) Rimantas Norvila.

Dopo aver ringraziato i confratelli per la fiducia, il vescovo Crociata ha voluto sottolineare che “questo è un momento cruciale per l'Europa e per la Chiesa. Unità e solidarietà sono più che mai necessarie. Dovrebbero guidarci attraverso le numerose transizioni che le nostre società devono affrontare”.

“Mi riferisco in particolare – ha aggiunto - alla necessità di una ripresa giusta e sostenibile dalle conseguenze della pandemia di COVID-19, facendo in modo di non lasciare indietro nessuno, nonché rinnovando la vocazione dell'Unione Europea ad essere fonte di sviluppo e promessa di pace per il nostro amato continente e per il mondo”.

Fondata nel 1980, erede del Servizio Europeo di Informazione (SIPECA, 1976 – 1980), la COMECE è composta dai vescovi delegati delle 26 conferenze episcopali dell’Unione Europea. Il segretariato permanente è a Bruxelles, da dove ha un dialogo con le istituzioni europee sulla base dell’articolo 17 del Trattato Europeo e monitora le attività del Parlamento Europeo. La decisione di stabilire la COMECE nasce alla vigilia delle prime elezioni dirette del Parlamento Europeo nel 1979.

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L’elezione a presidente del vescovo Crociata è avvenuta durante l’assemblea di primavera della COMECE, che si tiene in questi giorni a Roma. Oggi, la nuova presidenza sarà da Papa Francesco, mentre ieri ha incontrato il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano. In agenda anche una visita alla CEI e una celebrazione con il Cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, e un incontro con l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati, con l’ambasciatore dell’Unione Europea presso la Santa Sede Alexandra Valkenburg e con il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani.

Il presidente uscente, il Cardinale Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo, non era presente ai lavori. Nominato dal Papa relatore generale del Sinodo 2023-2024, si trova in questo momento a Bogotà per l’ultima delle tappe continentali di preparazione al Sinodo. Il suo impegno nel cammino sinodale lo ha portato a decidere di non correre per un secondo quinquennio alla presidenza. In un videomessaggio all’inizio dei lavori, il Cardinale Hollerich ha sottolineato che “una Europa Unita è indispensabile. Questo non significa evitare le critiche, ma piuttosto fare ogni cosa possibile affinché il nostro continente possa contare sui pilastri della cooperazione e della solidarietà”.

Il vescovo Crociata, 70 anni, è delegato presso la COMECE dal 2017, e in questi ultimi cinque anni è stato presidente della COMECE. Sarà presidente per un quinquennio.

Nell’incontro con il Cardinale Parolin ieri, avvenuto dopo l’elezione, l’assemblea ha discusso delle implicazioni umanitarie, geopolitiche e sociali della guerra in Ucraina e dei modi in cui la Chiesa cattolica può incoraggiare e contribuire al ruolo dell'UE come attore di pace globale.