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Cantalamessa: "L'adorazione eucaristica è un continuare a fare memoria di Cristo"

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Se venisse a mancare del tutto il senso del sacro, verrebbe a mancare il terreno stesso, o il clima, in cui sboccia l’atto di fede”. Lo ha detto il Cardinale Raniero Cantalamessa, Predicatore della Casa Pontificia, in occasione della IV Predica di Quaresima pronunciata questa mattina.

Non bisogna sciupare – ha aggiunto -  “una liturgia rinnovata con improvvisazioni arbitrarie e bizzarre,  e mantenere la necessaria sobrietà e compostezza, anche quando la Messa viene celebrata in situazioni e ambienti particolari”.

Parlando della liturgia il Predicatore si è soffermato sulla Comunione. “Come può la liturgia fare, anche di questo momento, l’occasione per una esperienza del sacro, non solo a livello individuale, ma anche comunitario? Direi, con il silenzio. Esistono due specie di silenzio: un silenzio che possiamo chiamare ascetico e un silenzio mistico. Un silenzio con il quale la creatura cerca di elevarsi fino a  Dio e un silenzio provocato da  Dio che si fa vicino alla creatura. Il silenzio che segue la Comunione è un silenzio mistico, come quello che si osserva nelle teofanie dell’Antico Testamento. Non dovrebbe mancare mai qualche momento, anche se breve, di assoluto silenzio dopo la Comunione”.

“La tradizione cattolica – ha ricordato ancora il Cardinale Cantalamessa - ha sentito il bisogno di prolungare e dare più spazio a questo momento di personale contatto con il Cristo eucaristico e ha sviluppato nei secoli, il culto dell’Eucaristia fuori della Messa. Esso non è un culto a parte, staccato e indipendente dal sacramento;  è un continuare a fare memoria di Cristo: dei suoi misteri e delle sue parole, un modo di ricevere Gesú sempre più in profondità nella nostra vita. Un modo di interiorizzare il mistero ricevuto. L’adorazione eucaristica è il segno più chiaro che l’umiltà e il nascondimento di Cristo nell’Eucaristia non ci fanno dimenticare che siamo in presenza del Santissimo, di colui che, con il Padre e lo Spirito Santo, ha creato il cielo e la terra”.

L’adorazione eucaristica – ha sottolineato ancora il porporato francescano – è “anche come momento di evangelizzazione. Ricordo il commento di un non-cattolico, al termine di un’ora di adorazione eucaristica silenziosa, in una grande chiesa parrocchiale degli Stati Uniti, gremita di fedeli: Adesso capisco –disse a un amico – cosa intendete voi cattolici quando parlate di presenza reale”.

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