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Il Cuore eucaristico di Gesù e la devozione di Sant'Agostino

Il 22 giugno la liturgia celebra il Cuore eucaristico di Gesù. Ricorrenza antica, si inserisce nel mese dedicato al Sacro Cuore

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Il 22 giugno la liturgia celebra il Cuore eucaristico di Gesù. Ricorrenza antica, si inserisce nel mese dedicato al Sacro Cuore.

La nascita della devozione si deve all’apparizione che Cristo fece a Sophie Prouvier.
Le fonti raccontano che il 22 gennaio del 1854, il Signore volle apparire alla mistica, durante un’adorazione Eucaristica celebrata nella cappella delle religiose infermiere dell’Ospedale San Giacomo di Besançon, dicendole: «Sono il Cuore Eucaristico. Ho sete di essere amato nel Santissimo Sacramento. Quante anime mi circondano, ma non mi consolano. Il mio Cuore domanda l’amore, come il povero domanda il pane...».

Ad essa seguirono altre rivelazioni che confermarono la veridicità della richiesta.

Diffusosi in breve tempo ad opera di padre Agostino del Santissimo Sacramento, carmelitano scalzo, e di San Pier Giuliano Eymard, fondatore dei Padri sacramentini, la sua rilevanza per la vita ascetica fu notevole in Francia e in Europa.

Il beato Pio IX e Papa Leone XIII ne confermarono e diffusero il culto con diversi documenti e preghiere.

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Il Pontefice Benedetto XV il 9 novembre 1921 in ossequio alla tradizione ecclesiale ha voluto celebrarne la liturgia istituendo una messa ed un ufficio propri.

Nella storia della cattolicità l’Eucarestia è al centro delle riflessioni di molti teologi e padri della Chiesa che, con le loro opere, hanno voluto dare risalto ad un mistero così importante.

Tra questi Sant’Agostino che in un celebre discorso (235,3) riferendosi all’Eucarestia scrive: ”Orbene, fratelli, quand’è che il Signore volle essere riconosciuto? All’atto di spezzare il pane. È una certezza che abbiamo: quando spezziamo il pane riconosciamo il Signore. Non si fece riconoscere in altro gesto diverso da quello, e ciò per noi, che non lo avremmo visto in forma umana ma avremmo mangiato la sua carne. Sì, veramente, se tu – chiunque tu sia – sei nel novero dei fedeli, se non porti inutilmente il nome di cristiano, se non entri senza un perché nella chiesa, se hai appreso ad ascoltare la parola di Dio con timore e speranza, la frazione del pane sarà la tua consolazione. L’assenza del Signore non è assenza. Abbi fede, e colui che non vedi è con te”.

Solennità importante che mette al centro della vita cristiana l’importanza di quella presenza che dà senso alle reali necessità dell’uomo. Le parole del santo aprono il cuore alla speranza, nella certezza dell’incontro con Cristo nel quotidiano ed in quel tabernacolo presente in ogni chiesa del mondo.