“In quegli anni oscuri della storia sociale della cara Nazione italiana, segnati da altrettanto gravi atti di violenza contro istituzioni e servitori dello Stato, la popolazione sperimentò un sentimento d’impotenza davanti a così insensata sopraffazione perpetrata a danno del Paese e particolarmente dei meno abbienti, in contesti provati da tante povertà umane e materiali. Oggi più che mai è dovere di ognuno fare memoria grata verso chi nel compimento del proprio dovere, talvolta mettendo a rischio la vita, si è speso per la tutela della collettività”.

Gli anni di cui Papa Francesco parla sono quelli degli attentati alle chiese di Roma: San Giovanni e San Giorgio al Velabro. Quando il 27 e il 28 luglio scoppiarono due bombe. E per non dimenticare  il vescovo Baldo Reina, vicegerente della diocesi di Roma, ha guidato una fiaccolata “Roma non dimentica. Memoria e impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafia”, organizzata dalla diocesi di Roma insieme alle autorità capitoline e all’Associazione Libera. Oltre i danni in quelle notti ci furono 22 i feriti e del loro “sacrificio”  per difendere “i valori fondanti di una democrazia, quelli della giustizia e della libertà, diviene un forte richiamo di coscienza affinché tutti si sentano corresponsabili nella costruzione di una nuova civiltà dell’amore” parla il Papa nella sua lettera letta ieri notte durante la fiaccolata e la preghiera.

Francesco cita Giovanni Paolo II ad Agrigento e chiede di “contrastare decisamente le numerose forme d’illegalità e di sopruso che purtroppo ancora attanagliano la società contemporanea”. E ai giovani dice “voi che, come sentinelle nella notte, parteciperete alla fiaccolata commemorativa di quei tragici eventi, siete chiamati ad essere un attivo sostegno al cambiamento di mentalità, uno spiraglio di luce in mezzo alle tenebre, una testimonianza di libertà, giustizia e rettitudine”. Alle autorità chiede “la promozione di una nuova umanità”, a  tutti solidarietà e vicinanza affidando tutti “alla protezione materna della Salus Populi Romani e dei Santi Patroni Pietro e Paolo” con la sua Benedizione.