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Papa Francesco ai giovani della GMG, chiamati per nome perché amati da Dio

La cerimonia di apertura della Giornata della Gioventù a Lisbona

Il Papa al Parco Edoardo VII |  | Veronica Giacometti
Il Papa al Parco Edoardo VII | | Veronica Giacometti
Un momento della cerimonia |  | Vatican media
Un momento della cerimonia | | Vatican media
Papa Francesco |  | Daniel Ibanez / EWTN
Papa Francesco | | Daniel Ibanez / EWTN

L’atmosfera è quella solita e bella della GMG. I giovani che si incontrano di ogni parte del mondo, il caldo, il caos, i parchi, l’entusiasmo. 

Forse però il momento più bello è quello in cui i ragazzi arrivano alla spicciolata nel “ Campo del Perdono” dove si vanno a confessare. Perché la parte importante è sempre quella sacramentale.  E domani mattina il Papa sarà nel Jardim Vasco da Gama anche lui a confessare alcuni ragazzi. 

Fino ad ora il Papa ha incontrato soprattutto la società portoghese, i giovani universitari. Ma ora arriva la grande massa internazionale. E’ “Gesù che vi ha chiamati”, dice Papa Francesco “ringraziamo Lui!”. Ognuno è stato chiamato per nome, dice il Papa. Di questo parla Francesco ai tanti ragazzi presenti nel parco che porta il nome di un re inglese Edoardo VII  che visitò Lisbona nel 1903.

Il Signore vi ha chiamati, dice il Papa, perché vi ha amati, “ogni giorno chiama per abbracciare e incoraggiare; per fare di ciascuno di noi un capolavoro unico e originale, la cui bellezza riusciamo solo a intravedere. In questa Giornata Mondiale della Gioventù, aiutiamoci a riconoscere questa realtà essenziale”.

Il Papa mette in guardia dalle distrazioni e dai lupi dietro i social che ingannano. Ma Gesù no e “noi, sua Chiesa, siamo la comunità dei chiamati: non dei migliori – no, assolutamente no – ma dei convocati, di quanti accolgono, insieme agli altri, il dono di essere chiamati”. 

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E aggiunge: “Il Signore non punta il dito, ma allarga le braccia” come si vede sulla croce. Nella Chiesa c'è spazio per tutti. E l'amore di Dio è sorpresa. Abbiate coraggio, perchè Dio ci ama fa ripetere il Papa a voce alta. 

Nel suo saluto il Patriarca di Lisbona il cardinal Manuel Clemente ha ricordato: “ Abbiamo tanto bisogno di ringiovanire con la sua presenza (santità)e la sua parola in questi giorni, affinché risplenda ancora di più, qui e nel mondo intero, la bellezza del Vangelo in questi tempi segnati da parecchi ostacoli per uno sviluppo integrale e pacifico dei popoli e tra i popoli” e gli ostacoli si rimuovono “con l’entusiasmo e l’impegno di chi vuole costruire un futuro all’altezza delle aspirazioni umane e dei desideri di Dio”.

Dopo l’evento, con le bandiere, la danze, i saluti dei giovani letti come fosse una lettera con i problemi di ogni giorno, la croce e la icona delle GMG, il Papa si ritira in Nunziatura.

 

 

 

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