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Papa Francesco nomina Antonio D’Angelo arcivescovo coadiutore dell’Aquila

Durante i giorni della perdonanza celestiniana, Papa Francesco nomina un vescovo coadiutore all’Aquila. Succederà al Cardinale Petrocchi, che ha compiuto oggi 75 anni

Antonio D'Angelo | L'arcivescovo coadiutore dell'Aquila Antonio D'Angelo | Diocesi Termoli - Larino Antonio D'Angelo | L'arcivescovo coadiutore dell'Aquila Antonio D'Angelo | Diocesi Termoli - Larino

Nel giorno del 75esimo compleanno del Cardinale Giuseppe Petrocchi, arcivescovo dell’Aquila, Papa Francesco nomina un coadiutore per l’arcidiocesi, scegliendolo tra gli ausiliari della stessa arcidiocesi. Il vescovo Antonio D’Angelo, dunque, è già designato per prendere la guida dell’arcidiocesi. Passaggio delle consegne, dunque, in totale continuità, e probabilmente rimandato soprattutto per permettere al Cardinale Petrocchi di terminare le celebrazioni della Perdonanza Celestiniana il 28 agosto.

Proveniente dal Molise, classe 1971, sacerdote dal 1996, monsignor D’Angelo è stato, tra le varie cose, anche direttore della Caritas Diocesana (2005-2007); Canonico della Basilica

Concattedrale in Larino (2005); Vicerettore del Pontificio Seminario Regionale S. Pio X in Chieti (2007); Direttore dell’Ufficio Diocesano di Pastorale vocazionale (2007-2021); Membro del

Consiglio Presbiterale (2008-2021); Economo del Seminario Regionale (2010); Rettore del Pontificio Seminario Regionale S. Pio X in Chieti (2016).

Dal 2018 è membro della Commissione Presbiterale Italiana della Conferenza Episcopale Italiana (C.E.I.).

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Era ausiliare dell’Aquila dal settembre 2014. In seno alla Conferenza Episcopale Abruzzese-Molisana, è Vescovo delegato per il Laicato e per la Cooperazione missionaria tra le Chiese.

Succederà al Cardinale Giuseppe Petrocchi, che guida l’arcidiocesi dell’Aquila dal 2013, dunque da dieci anni. Papa Francesco lo aveva creato cardinale nel 2018, lo ha nominato nel 2020 presidente della nuova commissione sul diaconato femminile. In Vaticano, è membro della Commissione Cardinalizia di vigilanza dell’Istituto per le Opere di Religione, del Consiglio per l’Economia e della Pontificia Commissione per lo Stato di Città del Vaticano, ma anche dei Dicasteri per l’Educazione Cattolica, per le Cause dei Santi e per il Clero.