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Omicidio di Rossella Nappini, la vicinanza del Vicariato di Roma

Il vescovo Baldassarre Reina, vicegerente della diocesi di Roma, ha portato le condoglianze e la solidarietà della diocesi di Roma alla famiglia di Rossella Nappini

Rossella Nappini | Rossella Nappini, l'infermiera uccisa a Roma | Twitter Rossella Nappini | Rossella Nappini, l'infermiera uccisa a Roma | Twitter

Il vescovo Baldassare Reina, vicegerente della diocesi di Roma e ausiliare per il settore Ovest, è stato lo scorso 5 settembre in visita alla famiglia di Rossella Nappini, l’infermiera, madre di due figli, uccisa a coltellate nell’androne del suo condominio a Monte Mario. Il vescovo ha anche chiesto di rilanciare la sfida educativa per ribadire che “il male si vince con il bene e la violenza è sorella della morte”.  

Il vescovo Reina ha sottolineato che “non possiamo rimanere indifferenti di fronte al dilagare di tanta violenza che colpisce le donne! È una vera e propria ‘mattanza’ che fa inorridire e che rivela come la cultura della morte ormai, come una nube oscura, stia avvolgendo tutto e tutti”.

Il vescovo ha detto che c’è bisogno di dire “basta”, ma anche “di riprendere con coraggio la sfida educativa, di impegnarci tutti nel diffondere la cultura della vita e del bene”.

“La Chiesa – ha aggiunto il vescovo Reina - per mandato del suo Signore, ha il compito specifico di formare le coscienze; è una missione urgente dalla quale non possiamo sottrarci e che passa attraverso l’impegno di uomini e donne di buona volontà che credono nel Vangelo di Gesù Cristo e che si assumono la responsabilità di educare alla vita buona, di parlare con i figli e con i giovani per dire loro che il male si vince con il bene e che la violenza è sorella della morte; nella catechesi, negli oratori, nella predicazione e in tutte le altre occasioni che ci vengono concesse abbiamo bisogno di coniugare i contenuti della fede con le sfide e le tragedie di questo tempo”.

E conclude: “La barbara uccisione di Rossella nel quartiere di Monte Mario sia assunta come una sconfitta perché non si può morire così! Ma sia anche l’occasione per un sobbalzo di dignità e di coraggio perché sia affermata e difesa la sacralità della vita. Alla famiglia di Rossella la nostra vicinanza e la nostra preghiera. A tutti i credenti l’appello accorato affinché da questa morte possiamo risorgere nella testimonianza dell’Amore che avvolge la vita”.

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