Advertisement

Monteduro, "Purtroppo la caccia ai religiosi in Nigeria non conosce sosta"

Il presidente di ACS Italia sottolinea che il Nord della Nazione in particolare, è flagellato dagli attacchi di gruppi estremisti

Cristiani in Nigeria |  | ACS Italia Cristiani in Nigeria | | ACS Italia

"Purtroppo la caccia ai religiosi in Nigeria non conosce sosta. Non abbiamo dei dati esaustivi del numero di sacerdoti, religiosi e religiose rapiti – e purtroppo a volte uccisi – in Nigeria da inizio anno. Quel che è certo è che sono in continuo aumento da almeno tre anni". A ricordarlo è Alessandro Monteduro  Direttore di Aiuto alla Chiesa che Soffre Italia.

"Da anni - prosegue - il Nord della Nazione in particolare, è flagellato dagli attacchi di gruppi estremisti e i rapimenti di sacerdoti cattolici sono sempre più frequenti, non solo nel settentrione, ma anche nelle altre zone. Questi sequestri – che non sempre finiscono bene con la liberazione del consacrato – sono praticati da piccoli gruppi criminali, spesso in relazione con le fazioni jihadiste, allo scopo di autofinanziarsi" Ma non è solo criminalità comune perché nell' Africa Subsahariana, esistono almeno due dozzine di organizzazioni terroristiche, non solo Boko Haram, Al Qaida o l’Isis. L’obiettivo è però comune: reclutare, estendere, ampliare i califfati territoriali. 

In Nigeria i pastori Fulani scelgono di attaccare i villaggi a maggioranza cristiana, nella Middle Belt e nel Sud della Nigeria. E’ per tale motivo che, negli ultimi due anni, si registra un significativo aumento del numero dei rapimenti di sacerdoti cattolici nel parte meridionale della Nigeria. Nessuna parte del Paese, dunque, è più sicura per i nigeriani, e per i  Cristiani in modo particolare.

Negli ultimi giorni un seminarista è stato bruciato vivo nella diocesi di Kafanchan, mentre un altro è stato rapito nel sud di Kaduna. La notte di giovedì 7 settembre, intorno alle 20, un folto gruppo di banditi Fulani ha assalito e dato fuoco alla canonica della parrocchia di St. Raphael, Fadan Kamantan, nella diocesi di Kafanchan, nello Stato nigeriano di Kaduna. Secondo le informazioni inviate ad ACS da diverse fonti, e confermate dal Vescovo di Kafanchan, mons. Julius Kundi, il parroco don Emmanuel Okolo e il viceparroco sono riusciti a salvarsi dall'incendio, ma nell'attacco è morto un seminarista, Na'aman Danlami, di 25 anni.

Monsignor. Kundi ha raccontato che "gli aggressori miravano a rapire il parroco. Quando non sono riusciti ad entrare nella casa parrocchiale le hanno dato fuoco. I due sacerdoti sono riusciti a scappare ma, terribilmente, il seminarista è stato bruciato all'interno. L'assalto è durato più di un'ora, ma non c'è stata reazione né sostegno da parte delle forze militari. A un chilometro di distanza c'è un posto di blocco, ma c'è stata totale assenza di reazione", ha aggiunto il Vescovo. "I cittadini nigeriani non sono protetti. Difficilmente traiamo beneficio dalle forze di sicurezza".

Advertisement

La notizia di quest'ultimo attentato in Nigeria arriva lo stesso giorno in cui la fondazione pontificia ACS è stata informata del rapimento di un altro seminarista, Ezequiel Nuhu, sequestrato giovedì 7 settembre a Kaduna insieme a suo padre. Nuhu è seminarista ad Abuja, ma si era recato nel sud di Kaduna per trascorrere una vacanza con la sua famiglia.