Mentre inizia in Vaticano il Sinodo dei vescovi, nelle diocesi italiane ripartono le attività con i temi e le iniziative dell’anno pastorale che si apre e le visite pastorali dei vescovi. In Calabria, a Cassano allo Ionio, la diocesi, guidata dal vescovo Francesco Savino, vice presidente della Cei, si è svolta l’Assemblea diocesana. Al termine dei lavori, dopo le sintesi dei 18 tavoli sinodali, Savino ha concluso evidenziando che “crescere nel discernimento è un cammino, che si fonda col tema sinodale, perché la vita è un cammino. Dobbiamo abbandonare una rappresentazione statica di ciò che è vivo”. Il tema dell’Assemblea: “Crescere nel discernimento” mai come ora - ha detto -  è “una vera e propria necessità ecclesiale”. Cristo ci porta in un giorno nuovo, incontrarlo ci fa nascere una seconda volta. “La prima nascita” ha evidenziato, “è stata un dono assoluto, puramente da ricevere. La nuova nascita che la fede rende possibile non sarà mai senza di noi. Ecco la missione materna della Chiesa, ecco le sue doglie e il suo travaglio, ecco la sua speranza”. In questa speranza “vogliamo sentirci avvolti” ha detto Savino “e lo dico perché rimanga bene impresso specialmente ai ragazzi e agli adolescenti il cui malessere aumenta e si manifesta con accenti sempre più inquietanti. La pandemia li ha travolti e il contesto culturale li bombarda di stimoli e ne stravolge i desideri per farne fragili consumatori. Cristo è risorto per noi, per tutti, guardando ai giovanissimi come ai poveri fra i poveri: non poveri di intelligenza, di cuore, di potenzialità. In questo ci superano. Poveri di cura, di sostegno alla loro libertà nascente, poveri di stima, di chi incanali verso il bene la dirompente violenza del loro desiderio di lasciare una traccia nella storia, di sentire pronunciato il loro nome. Amiamoli, mettiamoci al loro servizio, pieghiamo al loro futuro tutti gli sforzi e tutti gli auspici che in questa grande assemblea è stato condiviso”. Ieri il convegno pastorale diocesano sul tema “Ripartire insieme: in ascolto dello Spirito” della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro nella cattedrale di Arezzo dove si è svolta una celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Andrea Migliavacca. A seguire i lavori di gruppo durante i quali è stato approfondito il tema della “vita spirituale nel cuore della diocesi”. L’incontro è stata anche l’occasione, come ha detto il vescovo, per indicare alcune linee che “ci accompagnino nell’anno pastorale appena iniziato, frutto anche delle numerose risposte alla lettera che avevo inviato a inizio luglio e per condividere le scelte riguardo alle varie responsabilità e ai progetti per il futuro cammino pastorale e nella collaborazione col vescovo”. Ad Alba il vescovo, Marco Brunetti apre l’anno pastorale con una lettera che annuncia la visita pastorale alla diocesi. “Con la presente lettera vorrei annunciarvi il mio desiderio di intraprendere la mia prima visita pastorale alle comunità della nostra diocesi”, scrive: la visita avverrà nei prossimi due anni pastorali, 2023-2025, che coincideranno con il terzo e il quarto anno del Cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia e con il prossimo Giubileo della Chiesa universale. “Sono passati 7 anni dal mio arrivo in mezzo a voi; credo – scrive nella lettera dal titolo “Chiamati a lavorare nella vigna del Signore” -  che siamo giunti a un ‘giro di boa’ nel Cammino della Chiesa italiana e della Chiesa diocesana e che questi prossimi due anni ci porteranno a fare scelte importanti per il futuro delle nostre comunità”. Il presule ha scelto come icona biblica per accompagnare la visita pastorale la parabola del Vangelo di Matteo che narra della chiamata degli operai a lavorare, a ore diverse, nella vigna del Signore: “il percorrere spesso le nostre belle colline con i loro vigneti curati e fruttuosi, mi ha ispirato a rifarmi spiritualmente a questa pagina del Vangelo, ricca di significati, che ci aiuta a dare una valenza spirituale anche alle bellezze che ci circondano, a riconoscerle come dono del Dio creatore, affidate a noi, chiamati a custodire la ‘casa comune’ e a innalzare al Signore, con gioia, il nostro corale canto: Laudato si’”. Ieri e oggi l’assemblea diocesana sinodale e domenica, a partire dalla vicaria di Cortemilia, l’inizio della visita  dove si protrarrà fino a dicembre, per poi proseguire fino al 2025, visitando in totale le 8 vicarie con le loro 28 unità pastorali e 126 parrocchie. Oggi a Cetraro si conclude il Convegno ecclesiale della diocesi di San Marco Argentano-Scalea. L'evento, presieduto dal vescovo Stefano Rega - spiega la diocesi - rappresenta “un momento cruciale di riflessione e dialogo all'interno della comunità ecclesiale, con l'obiettivo di riconsiderare il ruolo pastorale e la missione della Chiesa locale nel contesto contemporaneo". Il presule nella sua recente Lettera pastorale ha sottolineato l'importanza di recuperare lo "stile del noi" e di mettersi in ascolto del Vangelo e delle sfide attuali per ripensare il ruolo della Chiesa. Ieri sera, con una solenne concelebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo di Lucca, Paolo Giulietti, ha preso il via la visita pastorale su tutto il territorio diocesano. Il presule, nei prossimi tre anni, visiterà tutte le 33 “Comunità parrocchiali” e le 2 “Chiese-nella-città” di Lucca e Viareggio, articolazioni territoriali volute dal Sinodo negli anni ’90 e concretamente attuate nella diocesi toscana dal 2020. La celebrazione ha coinciso con l’inizio della prima tappa della Visita pastorale che dal 6 ottobre al 26 ottobre interesserà la città di Lucca. A seguire toccherà a Viareggio e poi, da febbraio 2024, la Visita si sposterà nella Valle del Serchio.  Come indicato nella Lettera di indizione, non ci si fermerà alla sola conoscenza, ma si andrà verso progetti e cambiamenti difficilmente attuabili senza la chiarezza di un quadro d’insieme, spiega la diocesi aggiungendo che nel quadro della riforma avviata dal Sinodo degli anni ’90, la visita di mons. Giulietti “individuerà il grado di integrazione pastorale nelle singole Comunità parrocchiali, anche in vista di una migliore distribuzione del clero e di un diverso assetto degli Enti ecclesiastici. Promuoverà soprattutto la scelta missionaria, che apra le Comunità al territorio, rifuggendo le tentazioni conservative”. Sempre ieri sera ha preso avvio nella diocesi di Belluno-Feltre, il percorso formativo #pensachefede, ciclo di incontri dal titolo “All’inizio la relazione” promosso dalla diocesi in collaborazione con il Polo didattico di Belluno dell’Istituto superiore di Scienze religiose “Giovanni Paolo I”, per rispondere all’esigenza di formazione e riflessione degli adulti.