Advertisement

San Gerardo Maiella, un santo da riscoprire

La devozione al santo a Muro Lucano

La statua  di san Gerardo |  | pd
La statua di san Gerardo | | pd
La stanza di san Gerardo |  | pd
La stanza di san Gerardo | | pd

Mentre la Polonia si prepara per i festeggiamenti legati al 45° anniversario dell’elezione a Papa di san Giovanni Paolo II, in Basilicata è giunto a termine il Triduo in preparazione alla commemorazione della morte di san Gerardo Maiella. Questi due santi sono legati da un’unica data: il 16 ottobre, infatti, il primo venne eletto alla sede di Pietro, mentre il secondo fu chiamato al cielo.

Qui a Muro Lucano (Potenza) – considerato tra i più belli borghi d’Italia e chiamato “borgo Presepe” per lo stile della costruzione delle case, appunto come un presepe – ogni sasso ricorda i passi di san Gerardo Maiella. La fonte battesimale dove era diventato cristiano, la chiesa dove fu visto giocare con Gesù Bambino che gli regalava del pane, la cattedrale dove ha ricevuto per la prima volta il Corpo di Cristo. C’è la sartoria dove lavorava e i luoghi dove amava pregare. La statua della Madonna, con quale si “fidanzò” donandole un anello, ci guarda da secoli dalla sua cappella. Ci sono anche la casa nativa che vide germogliare la sua santità e la finestra dalla quale, legando le lenzuola come una corda, scappò da giovanissimo per “farsi santo”, come scrisse nel bigliettino lasciato alla mamma, e unirsi alla comunità dei Missionari Redentoristi. La vita di san Gerardo è tutta da riscoprire!

Se qui a Muro Lucano la presenza di questo santo è viva dopo ben 300 anni è grazie ai suoi abitanti, molto devoti, tanti dei quali – chiamati Gerardo o Gerardina – portano con grande orgoglio il nome del loro patrono. Gennaro Napodano, presidente dell’Associazione Murese di Volontariato San Gerardo Maiella, spiega: “San Gerardo per noi è come un fratello maggiore, una presenza costante nella vita del nostro paese. Il popolo è vicino a lui, lo prega e lo invoca come patrono dei giovani, delle mamme gestanti e dei bambini. La nostra organizzazione è indirizzata a valorizzare i luoghi gerardini, come l’apertura del Museo diocesano e la creazione di un itinerario tra Muro Lucano, dove il santo è nato, e la vicina Materdomini, dove è morto. Non si può conoscere la sua figura senza visitare uno di questi posti. Lo si deve seguire dalla nascita, per tutta la sua vita e fino alla morte. In questa terra ha fatto tanti miracoli, come sono tante le testimonianze. Questo paese è anche sopravvissuto al terremoto: vuol dire che qualcuno ci ha protetti e siamo convinti di essere costantemente seguiti dalla mano di san Gerardo”.

In questa associazione, ognuno ha il suo compito. C’è chi porta la statua del santo durante la processione e chi gestisce i contatti con il mondo esterno. Il servizio a san Gerardo si passa tra i devoti di generazione in generazione. Tra i membri più attivi, bisogna nominare Gerardo Cardone, Galdino Zaccardo e Gerardo Lamorte, che senza sosta accompagnano i pellegrini a visitare i luoghi gerardini. Anche l’attuale parroco, don Thomas Sojan John, benedice la loro attività e tutta la comunità lucana. Ogni anno viene rinnovato il rito di donare le chiavi di Muro Lucano alla statua di san Gerardo. Qui lui è il “padrone”. Così veglia non solo su una città, ma su tutta la regione. Proprio da papa Giovanni Paolo II nel 1994 fu infatti dichiarato “Santo Patrono della Basilicata”.

I resti mortali del santo murese, insieme alle numerose reliquie che raccontano la sua vita terrena, sono custodite nella sua tomba presso il Santuario a Materdomini di Caposele a lui intitolato, gestito dai Padri Redentoristi, che è diventato meta di pellegrinaggi. Tante coppie vengono qui per chiedere la grazia di costruire una famiglia tutta loro, di avere un figlio. Gli ex-voto donati al santuario mostrano la sua ininterrotta intercessione. Ma i miracoli accadono anche tra le mura della casa del santo di Borgo Pianello, a Muro Lucano.

Advertisement

Nato il 6 aprile 1726, San Gerardo Maiella morì il 16 ottobre 1755, a soli 29 anni, invocando la Madonna. La sua canonizzazione è avvenuta dopo quasi 150 anni. In occasione dell’anniversario della sua morte, alle donne che si preparano per il parto vengono distribuiti i “fazzoletti di san Gerardo”, legati ad un episodio della sua vita: il futuro santo donò infatti un fazzoletto ad una bambina che anni dopo, diventata donna, vi ricorse per salvarsi la vita durante un parto molto difficile. Questa testimonianza fa parte della ricca documentazione delle grazie ricevute per intercessione di san Gerardo.