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Un ex magistrato Vescovo ausiliare di Parigi

Papa Francesco ha nominato Mons. Emmanuel Tois, finora Vicario Generale dell'Arcidiocesi di Parigi

Mons. Emmanuel Tois - Credit Arcidiocesi di Parigi © Yannick Boschat |  | Mons. Emmanuel Tois - Credit Arcidiocesi di Parigi © Yannick Boschat Mons. Emmanuel Tois - Credit Arcidiocesi di Parigi © Yannick Boschat | | Mons. Emmanuel Tois - Credit Arcidiocesi di Parigi © Yannick Boschat

Papa Francesco ha nominato stamane Monsignor Emmanuel Tois Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi di Parigi, assegnandogli la sede titolare di Vertara. Finora ricopriva l’incarico di Vicario Generale dell’Arcidiocesi parigina.

Nato in Normandia il 28 settembre 1965, ha una formazione giuridica avendo studiato diritto a Rennes e avendo frequentato la Scuola Nazionale della Magistratura divenendo magistrato.

È stato ordinato presbitero il 30 giugno 2012.

Dopo una esperienza come parroco e come cappellano dell’Associazione dei Magistrati e Funzionari di Giustizia Cattolici di Parigi, dal 2021 era Vicario generale dell’Arcidiocesi.

Ora coadiuverà l’Arcivescovo metropolita Laurent Ulrich.  

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Monsignor Tois immediatamente dopo l’ufficializzazione della nomina ha pubblicato un messaggio di saluto sul sito dell’Arcidiocesi: “Diventando vescovo, devo entrare nella profondità di ciò che mi sarà dato come successore degli Apostoli. Sento la chiamata ad allargare l'orizzonte, ad essere più tutto per tutti gli uomini, per tutti i cristiani chiamati alla santità. Penso ai laici impegnati nella Chiesa. Penso a coloro che partecipano alle nostre liturgie e che non conosciamo. Penso a coloro che discernono una vocazione specifica, come i seminaristi, ai quali il vescovo si unisce particolarmente durante le fasi del lettorato e dell'accolitato, o anche per conferire loro l'ordinazione diaconale, penso ai sacerdoti, religiosi e religiose, consacrati , i diaconi e le loro mogli. Penso ai giovani che incontrerò. Ma penso anche a coloro che sono usciti dalla Chiesa. Penso ai malati, a chi è gravato da ogni tipo di sofferenza. Penso ancora a coloro che non sono cristiani: atei, agnostici, credenti di altre religioni, che Cristo, con la sua morte e risurrezione, vuole salvare”.