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Il successo di "Libres", il documentario che ci sfida a scoprire il senso della vita

Il film Libres mostra com'è la vita in 12 monasteri di clausura in Spagna e ha conquistato le sale cinematografiche fin dalla sua uscita

Foto tratta dal trailer |  | Youtube Bosco Film Foto tratta dal trailer | | Youtube Bosco Film

Il film Libres, che mostra com'è la vita in 12 monasteri di clausura in Spagna e che ha conquistato le sale cinematografiche fin dalla sua uscita, arriva il 2 novembre in 700 sale negli Stati Uniti.

Come riporta un articolo di ACI Prensa "si tratta di un documentario diverso da quello che il pubblico è abituato a vedere, in cui i suoi protagonisti aprono le porte non solo dei loro conventi e monasteri, ma anche dei loro cuori per rispondere a domande trascendentali come il senso della vita, della morte e della vocazione".

Il primo film del giovane spagnolo Santos Blanco, prodotto da Bosco Films e Variopinto Producciones con l'aiuto della Fundación De Clausura, riesce a immergere lo spettatore in questi monasteri spagnoli incorniciati da infiniti paesaggi e "persino ad avvicinarsi alla pace, all'isolamento e alla libertà che trasudano i religiosi di clausura".

Dopo il successo in Spagna e Messico, il film è stato proiettato anche a Roma. Dalla capitale d'Italia, Lucía González-Barandiarán, direttrice della società di produzione e distribuzione Bosco Films, racconta ad ACI Prensa le ragioni di questo "fenomeno inspiegabile" e del grande successo del documentario, diventato uno dei 5 più visti negli ultimi 20 anni in Spagna.

Per il produttore, il buon risultato del film è dovuto principalmente al fatto che "lo Spirito Santo soffia tremendamente forte". "Il grande protagonista è lo Spirito Santo e le persone che intervistano, ma è anche un film anonimo, e questo fa parte del successo. Non ce n'è uno che si distingua dall'altro. Sono persone molto pure, umili, che non vogliono stare sotto i riflettori".

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Inizialmente, durante le riprese, il film è stato intitolato Duc in altum, che significa "in mare, negli abissi". Tuttavia, dopo tutte le interviste, "il regista si è reso conto che c'era una parola comune, che veniva ripetuta molto: libertà"

"Quando viene da una persona che ha deciso di chiudersi in se stessa per il resto della sua vita e allontanarsi da tutto ciò che ha a che fare con il mondo, è qualcosa che attira molta attenzione. Dopo averlo visto, ti rendi conto che sono loro ad essere veramente liberi e che quelli di noi che sono fuori sono legati a molte cose", dice González-Barandiarán.

Libres, che raggiungerà anche paesi come il Venezuela, ha lasciato anche diverse storie di conversione. "Sono piccoli doni, quando ti rendi conto della forza del cinema. Tutti noi abbiamo una vocazione, una missione o una ragione d'essere, e non ti senti appagato finché non la realizzi", afferma il direttore della casa di produzione.


Articolo pubblicato su ACI Prensa di Almudena Martínez-Bordiú