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Dalle diocesi, il sinodo e la sinodalità vissute nelle Chiese locali

Ieri sera tutte le diocesi italiane hanno aderito all’appello di papa Francesco per la Pace in Terra Santa.

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Si conclude oggi in Vaticano il Sinodo sulla sinodalità mentre ieri sera tutte le diocesi italiane hanno aderito all’appello di papa Francesco per la Pace in Terra Santa. Una preghiera che ha coinvolto parrocchie, movimenti ecclesiali ed anche le scuole paritarie cattoliche dove, come sottolineato dalla Federazione delle Scuole Materne in Italia (Fism) hanno si è pregato per “un mondo senza guerre”. La FISM  ha chiesto ai suoi educatori e ai genitori dei bambini un impegno permanente a sostenere ogni azione che consenta “la crescita di piccoli operatori di pace”.

In Italia, intanto, in questi giorni, molti incontri per la fase sapienziale del cammino sinodale nelle chiese locali. “Si avvicinò e camminava con loro (Lc 24,15). La Chiesa di Bologna nella fase sapienziale del cammino sinodale 2023-24” è il titolo della nota pastorale che ha inviato alla diocesi di Bologna il card. Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei e arcivescovo della città. Zuppi – che in queste settimane è stato impegnato come padre sinodale in Vaticano – scrive che inizia “un anno davvero importante: quello del discernimento. Per noi che soffriamo per delle risposte che ci sembrano inadeguate, che vorremmo accendere il cuore di tanti con la luce e la gioia del Vangelo”. Un anno durante il quale “vogliamo, sempre con umiltà e in spirito di servizio, analizzare le varie necessità concrete e avanzare proposte che possano aiutare la vita delle nostre comunità, cercare un’oggettività che permetta tanti incontri dopo di noi e una rinnovata dimensione missionaria. Le nostre esperienze, soprattutto quelle positive, aiutano la nostra Chiesa e tutta la Chiesa in Italia perché sia Chiesa e Chiesa di tutti, particolarmente dei poveri”.

Nei giorni scorsi in Sicilia, a Terrasini, i vescovi dell’Isola, si sono ritrovati per la loro assemblea sinodale. L’assemblea e il nuovo tratto di cammino sinodale che essa ha aperto, è per Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo e vicepresidente della Conferenza episcopale siciliana, “un segno del travaglio che ci fa scoprire forse ancora meglio significati inediti del Vangelo”; per questo quella che uscirà dal Sinodo “è – per il presule – una Chiesa che può diventare più creativa, più audace nella testimonianza e questo convenire è quasi un segno dell’uscire che tante volte ci ha chiesto il Papa”. Traendo le conclusione dell’evento, Lorefice ha parlato di  “questione messianica”, di annuncio del Vangelo, e ha evidenziato che, proprio per questo suo aspetto, quanto avviene tocca l’uomo nella sua interezza: “Non dimentichiamo che come cristiani siamo anche cittadini della città umana – ha detto l’arcivescovo – per questo, se ci stiamo a partire da quello che crediamo e crediamo nel Vangelo che è una visione della storia riscatta dal male, i cristiani non possono non contribuire al cambiamento del volto della città e della casa comune”. Il riferimento è, in Sicilia, alla sfida dei giovani, alla droga, al male che ancora si organizza in forme malavitose di criminalità, ma anche alla guerra che imperversa nel mondo. I

n questo cammino sinodale – ha detto all’assemblea diocesana l’arcivescovo di Perugia-Città delle Pieve, Ivan Maffeis -  ritroveremo il coraggio della missione”. “Viviamo questa giornata – ha detto il presule durante l’assemblea - come tappa di un cammino sinodale che ci vede coinvolti con tutta la Chiesa nella ricerca delle vie con cui riappropriarci del messaggio liberante del Vangelo e, quindi, annunciarlo all’uomo del nostro tempo”. Parlando del Cammino sinodale, la cui “fase sapienziale, che caratterizza quest’anno punta a mettere a fuoco un sogno di Chiesa e a individuare i passi da compiere per realizzarlo. È in questa prospettiva che si inserisce il percorso di confronto e di discernimento comunitario che ha caratterizzato l’assemblea dello scorso maggio, proseguito nell’ascolto di quanto le unità pastorali hanno voluto condividermi nei mesi di giugno e luglio e che a settembre ha trovato restituzione nella Lettera pastorale. L’appuntamento odierno costituisce un ulteriore tassello, che avrà la sua continuazione nei Consigli diocesani, nelle zone e nelle unità pastorali. Con serena pazienza, vogliamo giungere a formulare alcune proposte operative sulle quali impegnarci, come chiederà l’ultima fase del Sinodo – la fase profetica – a partire dall’autunno 2024”.
Maffeis si è quindi soffermato sull’icona di Emmaus che accompagna questa fase del cammino sinodale. “Come quei due viandanti che avevano perso la speranza, lasciamo che il Signore si faccia nostro compagno e cammini – lui che è la Via – sulla nostra strada”.

“Coinvolgimento sempre più attivo di sacerdoti e laici nel discernimento comunitario” chiede l’arcivescovo di Aversa Angelo Spinillo.  “La fase narrativa ci ha impegnato per un primo biennio declinato all’ascolto del territorio”, ha detto aggiungendo che ora, “dopo aver raccolto le indicazioni emerse dalle comunità, siamo pronti ad addentrarci nella fase successiva: quella sapienziale” che si sostanzierà in un “coinvolgimento sempre più attivo di sacerdoti e laici nel prezioso impegno del discernimento comunitario che ha bisogno di argomenti e tematiche su cui discutere e lasciarsi interpellare dallo Spirito”.

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A Mantova martedì prossimo, 31 ottobre momento sinodale di ascolto della Parola di Dio con due testimonianze nella chiesa di San Francesco sul tema “Formati dalla Parola di vita”. La prima testimonianza sarà quella di fra André Marie Rahbar (frate francescano iraniano), nato in una città dove tutti sono musulmani, la cui vita è cambiata all’età di 13 anni, dopo aver trovato per caso un Vangelo. L’altra di fra Alessandro Luraghi che ha abitato per alcuni anni la fraternità di Mantova e le attività della diocesi: tra malattia e malati, racconterà come la Parola si è fatta strada nella sua vita concreta. “L’ascolto – spiega la diocesi - è anche preghiera e canto di gioia”.

Anche a Rossano-Cariati l’assemblea diocesana ha aperto la fase “sapienziale” del Cammino Sinodale intrapreso dalle Chiese italiane. E’ stato un momento in cui tutta la chiesa diocesana si è ritrovata per dare l’avvio ad un anno pastorale che condurrà alla conclusione del cantiere con cui si vuol rendere più efficace l’incontro tra il Vangelo e l’umanità di oggi. Ad accompagnare l’assemblea una lectio affidata a mons. Antonio Pitta, neo presidente dell’Associazione Biblica Italiana e una introduzione affidata all’arcivescovo Maurizo Aloise.