Advertisement

Papa Francesco, apprezzare le differenze per far fiorire le meraviglie dei giovani

L'udienza ai Cappellani e Responsabili della pastorale universitaria

Il Papa e i Cappellani Universitari |  | Vatican Media Il Papa e i Cappellani Universitari | | Vatican Media

Apprezzare le differenze, è questo il senso del poliedro rispetto alla sfera. Papa Francesco lo dice ai Cappellani e Responsabili della pastorale universitaria che partecipano all'incontro promosso dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione, dal 23 al 24 novembre 2023, sul tema “Verso una visione poliedrica”.

Una presenza  che "trasmette l’eco della voce di studenti e studentesse, di docenti di varie discipline" anche pensando a che non ha ancora il diritto di studiare come "i più poveri e i rifugiati".

Il poliedro, spiega il Papa "non è una figura geometrica facile. A differenza della sfera, che è liscia e comoda da maneggiare, è spigoloso e , anche tagliente: ha un che di urtante, proprio come la realtà, a volte. Tuttavia, proprio questa complessità è alla base della sua bellezza, perché gli permette di riverberare la luce con tonalità e gradazioni diverse, a seconda dell’angolatura di ogni singola faccia". Nella vita universitaria significa "accogliere con animo paterno e materno le persone, le luci e le ombre, pure le ombre presenti" in ogni studente e che "ogni persona va accolta com’è e da lì comincia il dialogo; da lì il cammino; da lì il progresso".

Giovani da accompagnare con cura, e chiede ai cappellani di non aver paura e di no avere un atteggiamento apologetico. E il Signore "ci insegna a trarre il meglio dalle creature partendo dal prendersi cura di ciò che in esse vi è di più fragile e imperfetto" perché le meraviglie non fioriscono "dall’uniformità: fioriscono proprio dalle differenze, che sono la loro ricchezza".

E poi il coraggio "che permette di gettare ponti anche sui baratri più profondi, come quelli della paura, dell’indecisione e degli alibi paralizzanti che inibiscono l’azione e alimentano il disimpegno". Per il Papa serve "il coraggio dei primi discepoli, è la virtù dei «poveri in spirito» di coloro che, sapendosi bisognosi di misericordia, mendicano la grazia senza paura e nella loro indigenza amano sognare in grande. Sognare in grande: i giovani devono sognare e voi dovete fare il possibile per sognare, ambendo alle proporzioni di Cristo: all’altezza, alla larghezza e alla profondità del suo amore". E la forza per avere coraggio la dona "lo Spirito Santo, il “Grande nascosto” nella Chiesa".

Advertisement

Infine il Papa ringrazia per l'aiuto economico "per chi aveva meno possibilità potesse partecipare a questo convegno. Grazie, è bello. È bello che gesti simili diventino sempre più parte abituale del vostro stile di azione: fare in modo che chi può aiuti chi è in difficoltà, con quel pudore che ha l’elemosina cristiana. Un cristiano, quando dà, sempre custodisce il pudore: dà di nascosto, dà con delicatezza, senza offendere. Conservate questa grandezza d’animo nel dare, ma anche il pudore nel modo di farlo. Questo è molto bello, ricordando che tutti, sempre, abbiamo bisogno gli uni degli altri e che quindi tutti, sempre, abbiamo qualcosa di prezioso da donare".