" Oggi viviamo in un tempo che a volte appare ossessionato dall’apparire, tutti cercano di mettere in vetrina sé stessi, un tempo in cui c'è un trucco, specialmente attraverso i cosiddetti social. È un po’ come volere dei preziosi bicchieri di cristallo senza preoccuparsi che il vino sia buono. Ma in famiglia le apparenze e le maschere non contano, o comunque durano poco; ciò che conta è che non venga a mancare il vino buono dell’amore, della tenerezza e della comprensione reciproca." Lo ha detto Papa Francesco questa mattina incontrando nell’Aula Paolo VI, i dipendenti della Santa Sede e del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, con i rispettivi familiari, per gli auguri di Natale.

Il Papa ha proposto una riflessione su nascondimento e piccolezza, che "trasmettono il tratto mite di Dio, che non viene a noi per atterrirci con la sua grandezza o per imporsi con la sua magnificenza, ma si rende presente nel modo più comune possibile, facendosi uno di noi".

Il grazie del Papa a chi lavora nel nascondimento in Curia, dando testimonianza di vita cristiana. E conclude "l’amore – lo sappiamo bene – non fa rumore. Lo viviamo nel nascondimento e nella piccolezza dei gesti quotidiani, nelle attenzioni che sappiamo scambiarci. Questo vi auguro: di essere attenti, nelle vostre case e nelle vostre famiglie, alle piccole cose di ogni giorno, ai piccoli gesti di gratitudine, alla premura del prendersi cura".