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Dalle diocesi, la Giornata Mondiale della Pace nelle comunità italiane

Un serie di iniziative per non dimenticare chi vive lontano dalla vera pace

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Il primo giorno dell’anno è dedicato alla preghiera per la Pace. Ogni anno il Papa sceglie per questa giornata un tema e invia un messaggio ai fedeli di tutto il mondo. Il tema dell’edizione 2024 è dedicato a “Intelligenze artificiali e pace”.

Alla vigilia di questa giornata, su iniziativa della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace della Cei, dell'Azione cattolica italiana, della Caritas, del Movimento dei Focolari Italia e di Pax Christi Italia una marcia della pace che si svolge ogni anno in una città diversa. Quest’anno la città scelta per la Marcia di domani sera è Gorizia, una città che ha vissuto da vicino la prima guerra mondiale, è stata fortemente coinvolta nella seconda guerra mondiale, ed è stato uno dei posti in cui era visibile la guerra fredda… E ora “può essere un laboratorio di pace”, si legge sul sito della diocesi di Gorizia sottolineando che attualmente la città è uno dei terminali della rotta balcanica, luogo di arrivo di molti stranieri: le guerre in altre parti del mondo, segnano il movimento di popoli anche in queste terre. La Marcia prenderà il via alle ore 16 di domani: sono previsti lungo il percorso interventi e testimonianze fino a giungere presso la Cattedrale di Nova Gorica, dove alle ore 21 si terminerà con la santa messa presieduta dall’arcivescovo di Gorizia Carlo Roberto Maria Redaelli. Nel corso della marcia verranno raccolte delle offerte il cui ricavato verrà diviso tra due opere che dalle due parti del confine si prendono cura dei poveri, assicurando quotidiano il pasto ai senzatetto. Si tratta della mensa dei frati cappuccini di Gorizia e l’opera dei padri vincenziani di Mirenski Grad (SLO). I frati cappuccini di Gorizia ogni giorno preparano 50-80 pasti caldi per i poveri della città e per i migranti di passaggio mentre i padri vincenziani si occupano di assicurare il pasto per i senzatetto di Nova Gorica. Saranno molte le delegazioni provenienti dalle diverse diocesi italiane mentre iniziative analoghe sono previste localmente.

A Polistena (Reggio Calabria) marcia della pace di capodanno preceduta, nel Duomo, da una celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Oppido Mamertina-Palmi, Giuseppe Alberti. Nella diocesi di San Marino-Montefeltro due celebrazioni per la pace il 1° gennaio, alle ore 11 presso la basilica del Santo a San Marino e alle ore 17 presso il santuario della B. V. delle Grazie di Pennabilli. Nel corso delle celebrazioni il vescovo Andrea Turazzi consegnerà alle autorità di San Marino e del Montefeltro il messaggio di papa Francesco per la Giornata della pace. “Oggi più che mai, in un mondo travolto da guerre locali che si infiammano giorno dopo giorno – si legge in una nota della diocesi - è opportuno e necessario riflettere sulla pace, dono prezioso continuamente messo in discussione dalle tante discordie e dai tanti conflitti nelle varie comunità umane”.

Nella diocesi di Ravenna domani sera Marcia della pace con un pensiero per le donne vittime di violenza. Tra le iniziative anche due appendici alla Marcia: ieri una veglia nella basilica di San Francesco animata dal coro dei giovani della diocesi e “Oh holy night” e  un concerto di Natale in programma il 5 gennaio all’auditorium della scuola Ricci Muratori che avrà per protagonista sempre il coro dei giovani. Alla marcia di domani anche l’arcivescovo di Ravenna-Cervia, Lorenzo Ghizzoni. Ieri marcia anche nella diocesi di Ales-Terralba che quest’anno ha ripreso, come titolo, l’appello fatto sessant’anni fa da Giovanni XXIII nella lettera enciclica Pacem in terris: la pace come un compito immenso affidato a ogni uomo e a ogni donna, coniugato con il tema del messaggio che Papa Francesco ha offerto per la 57ª Giornata mondiale della pace sul tema  “Intelligenza artificiale e pace”, nel quale il Papa invita tutti a riflettere sull’opportunità delle nuove tecnologie a servizio del bene comune, dello sviluppo dei popoli, dell’integrazione dei giovani.

L’iniziativa ha visto anche la partecipazione dell’arcivescovo di Oristano e vescovo di Ales-Terralba Roberto Carboni che ha presieduto la veglia di preghiera. Nella diocesi di Vittorio Veneto, giovedì sera, veglia per la pace sul tema “Perché Israele e Palestina siano una Terra Santa”. La veglia, presieduta dal vescovo Corrado Pizziolo, si è svolta ad Oderzo: “la scelta del luogo vuole richiamare il legame che da oltre sessant’anni la diocesi di San Tiziano ha intessuto con il Patriarcato latino di Gerusalemme: proprio da Oderzo, infatti, dall’allora Istituto missionario San Pio X sono partiti i giovani seminaristi diventati poi preti in Terra Santa. Fra questi, mons. Giacinto Boulos Marcuzzo, vescovo ausiliare emerito del Patriarcato, mons. Ilario Antoniazzi, oggi arcivescovo di Tunisi, mons. Aldo Tolotto, don Pietro Felet. Proprio questo pezzo di storia in comune con il Medio Oriente fa risuonare con maggiore forza la notizia della guerra in corso tra Israele e Hamas, in una contrapposizione che continua a seminare odio e distanza fra ebrei e palestinesi”, si legge sul settimanale diocesano di Vittorio Veneto, “L’Azione”.

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Pace in tutte le terre” è lo slogan scelto dalla Comunità di Sant’Egidio  che invita a cominciare il nuovo anno chiedendo un mondo più giusto e umano, in cui sia bandita la guerra e la violenza, e andando incontro ai tanti poveri che attendono, in tutto il mondo, frutti di pace. In diverse città italiane, ma non solo, la comunità organizza marce, manifestazioni e iniziative pubbliche. A Roma una folta delegazione parteciperà in piazza San Pietro alla preghiera dell’Angelus presieduta da papa Francesco. A Milano il percorso della manifestazione partirà da piazza Santo Stefano, farà tappa alla Chiesa di San Vito al Pasquirolo dove pregano abitualmente gli ortodossi russi e ucraini, quindi terminerà in piazza Duomo. Verranno ricordati i nomi di tutti i Paesi ancora coinvolti dai conflitti e dalla violenza nei diversi continenti; si ascolteranno testimonianze dai conflitti, in particolare dall'Ucraina e dall'Afghanistan. Per l’Azione Cattolica Gennaio è il Mese della pace. Per l’occasione l’associazione ha pubblicato un sussidio con tutte le indicazioni per vivere questo tempo di riflessione e impegno a livello diocesano e parrocchiale. A partire dal Messaggio che papa Francesco rivolge a tutta la Chiesa in occasione della Giornata Mondiale della Pace 2024, tutta l’Associazione “vuole – si legge sul sito -  farsi a sua volta portavoce di un messaggio di pace che attraversi il tempo e lo spazio e arrivi forte in questo tempo segnato dai conflitti e dalla guerra”.

L’iniziativa di pace di quest’anno, “La pace in testa”, vuole essere “il racconto dell’attenzione primaria che l’Azione Cattolica ha per la pace senza pause, senza intervalli, come postura indispensabile nei piccoli gesti di ogni giorno, come nei confronti di grandi eventi. Non un pensiero tra gli altri, non una possibilità, ma il primo punto della lista, il più urgente, che precede gli altri in testa a tutto”.