Advertisement

Urbaniana: dimostrazione della cerimonia del tè, per la mostra sui missionari martiri

Alla Pontificia Università Urbaniana ci sarà una dimostrazione della cerimonia del tè nell’ambito della mostra sui missionari martiri e i cristiani nascosti

Locandina |  | Pontificia Univ. Urbaniana Locandina | | Pontificia Univ. Urbaniana

Alla Pontificia Università Urbaniana ci sarà una dimostrazione della cerimonia del tè nell’ambito della mostra sui missionari martiri e i cristiani nascosti. Tutto questo avverrà il 16 gennaio alle ore 11 presso la Pontificia Università Urbaniana, Via Urbano VIII, 16, Roma.

La cerimonia si aggancia alla mostra internazionale "THESAURUM FIDEI. Missionari martiri e cristiani nascosti in Giappone. 300 anni di eroica fedeltà a Cristo" a cura di S.E.R. Mons. Paolo Giulietti e della Prof.ssa Olimpia Niglio (Università di Pavia).

La mostra rappresenta un’opportunità unica di dialogo interreligioso e interculturale tra Italia e Giappone e vede la diretta partecipazione della Santa Sede attraverso il Dicastero per la cultura e l’educazione, il Dicastero per l’evangelizzazione, la Biblioteca Apostolica Vaticana, l’Archivio Apostolico Vaticano, l’Archivio Storico De Propaganda Fide e istituzioni culturali italiane e giapponesi che hanno collaborato alla sua realizzazione.

L’abitudine di bere il tè è stata introdotta in Giappone dalla Cina dai monaci buddisti nel periodo Heian. In seguito la "pratica" fu "descritta dal gesuita Alessandro Valignano, già al suo arrivo in Giappone nel 1579, nell’accomodatio, un documento fondamentale della nuova prospettiva antropologica delle missioni gesuitiche per meglio affrontare il dialogo con le comunità asiatiche".

“Pur valorizzando questa spiritualità, la cerimonia del tè incorpora anche l’estetica legata all’arte e all’artigianato – spiega una nota dell’Urbaniana -. La cerimonia del tè, proprio per questo motivo, viene definita una forma d’arte completa. Viene spesso anche sottolineato che i gesti della cerimonia del tè e quelli dei riti cristiani sono simili”.
"Ricordare i missionari martiri e i “cristiani nascosti” non è solamente prestare un tributo a una storia gloriosa, ma riveste una singolare attualità: infatti la Chiesa-in-uscita auspicata da Papa Francesco non potrà svilupparsi se nel popolo di Dio si affievoliscono la stima per il dono prezioso della fede e lo zelo per la missione. Oggi, come nel Giappone di quei tempi, è il momento del coraggio", si legge sul sito della diocesi di Lucca.

Advertisement