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L'Arcivescovo Ferretti: "Camminiamo insieme con il Vangelo come bussola"

Domenica scorsa l'ingresso solenne del nuovo Arcivescovo di Foggia-Bovino

La Messa di ingresso solenne dell'Arcivescovo Ferretti - Arcidiocesi di Foggia-Bovino |  | La Messa di ingresso solenne dell'Arcivescovo Ferretti - Arcidiocesi di Foggia-Bovino La Messa di ingresso solenne dell'Arcivescovo Ferretti - Arcidiocesi di Foggia-Bovino | | La Messa di ingresso solenne dell'Arcivescovo Ferretti - Arcidiocesi di Foggia-Bovino

“Vi chiedo semplicemente di cominciare a camminare insieme: popolo di Dio e vescovo, insieme, con il Vangelo in mano che ci guida come una bussola nella vita di questa terra”. Così Monsignor Giorgio Ferretti, nell’omelia pronunciata per l’ingresso come Arcivescovo metropolita di Foggia-Bovino.

“All’origine dell’incontro con Gesù c’è sempre una parola che viene prima e che tocca il cuore, c’è sempre una persona che indica e accompagna verso di lui. La conversione è sempre risposta ad una chiamata.

La Chiesa – ha auspicato – deve essere “la nostra casa, una casa che ci accoglie e che lascia aperta la porta perché chiunque chiede o cerca trovi un posto. Sentiamo la Chiesa come la nostra casa, non dove fare da padroni, ma dove trovare ristoro per le nostre anime. La casa dei nostri sogni, dei nostri affetti, perché casa di fede e di comunione. La porta della Chiesa, della casa, come ci chiede papa Francesco, non deve mai essere chiusa”.

Chi vuole, entri e sia accolto. Chi cerca, entri e trovi ascolto. Qui ai peccatori sono rimessi i peccati e chiunque chiede può ricevere benedizione e misericordia.  Chi vuole pregare con noi, sia benvenuto. Siamo accoglienti, fratelli e sorelle.”

Il nuovo Arcivescovo ha raccontato poi la propria esperienza personale: “In Mozambico il mio orizzonte e il mio cuore si sono allargati come non avrei mai creduto. Quanti poveri, quanti amici ho incontrato. E oggi anche io vengo a Foggia. Vedo i vostri volti di gente da generazioni in queste terre, ma anche volti di nuovi italiani che fanno parte integrante di questo popolo. Porto con me l’esperienza di una vita in missione, porto con me la gioia del discepolo che ha trovato il Maestro e che sa di avere bisogno di voi tutti, del popolo di Dio fedele, dei sacerdoti, delle religiose e dei religiosi, dei diaconi e di ogni cristiano, perché da solo non può fare niente”.

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Non ho un programma da proporvi, ho da proporvi semplicemente di seguire insieme Gesù e il suo Vangelo. Lì c’è già tutto! È un grandioso programma! Insieme – ha concluso - possiamo fare molto, costruire, cambiare molto. Perché una terra è fatta bella dalle donne e dagli uomini che la abitano, dai cristiani che, come il sale della terra, la migliorano. Insieme possiamo amare i più fragili, accogliere chi cerca una casa, una terra di speranza, mostrare la bellezza della carità cristiana. Perché in un mondo devoto al denaro e all’interesse personale e di gruppo, noi possiamo mostrare che, mentre l’egoista è triste e solo, la beatitudine viene dalla gratuità dell’amore cristiano, dal dare, dal costruire fraternità”.