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Ad un anno dal terremoto in Turchia e Sira l'impegno di Caritas Internationalis

Un invito affinché le necessità della gente non vengano dimenticate

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A un anno dal terremoto di magnitudo 7,8 che ha colpito la Turchia e la Siria il 6 febbraio 2023, le organizzazioni Caritas locali, supportate dall'intera rete Caritas, continuano a sostenere la popolazione locale in grave difficoltà.

In Turchia, la Caritas nazionale, insieme a Caritas Anatolia, supportata da Caritas Istanbul e Izmir, sono state attive fin dai primi momenti, nonostante i danni alle loro strutture. La risposta all'emergenza si è inizialmente concentrata sulla distribuzione di aiuti alimentari e kit igienici e sulla fornitura di alloggi. Si è poi estesa al miglioramento delle condizioni di vita delle famiglie sfollate e alla garanzia che gli alloggi temporanei fossero dotati delle attrezzature necessarie, come ventilatori, frigoriferi, stufe a legna e stufe elettriche. A dicembre 2023, Caritas Turchia aveva distribuito oltre 6.280 pasti, 4.422 pacchi alimentari e 5.201 articoli per l'igiene. 121 famiglie hanno ricevuto materiale scolastico e 221 famiglie hanno ricevuto sussidi per pagare l'affitto. La Caritas ha anche fornito alle popolazioni colpite 1798 ventilatori, 9.444 pacchi di legna e carbone e 336 dispositivi di riscaldamento. Inoltre, è stata completata la fase di approvvigionamento di 73 container prefabbricati e sono in corso le attività di sostegno agli alloggi. La precaria situazione umanitaria è stata aggravata anche dalle alluvioni che hanno colpito il Paese negli ultimi mesi e che hanno ulteriormente colpito la popolazione sfollata dal terremoto: "È importante che non cali il silenzio su questa tragedia e sulle conseguenze ancora subite dalla popolazione. Purtroppo non siamo ancora fuori dall'emergenza. Il numero degli sfollati è alto e la ricostruzione richiederà tempo e l'aiuto di tutti", ha dichiarato il presidente di Caritas Turchia e vicario apostolico dell'Anatolia, monsignor Paolo Bizzeti.

Anche la popolazione siriana colpita dal terremoto del febbraio 2023 continua ad affrontare condizioni difficili. Già prima del terremoto, più di 15 milioni di persone avevano bisogno di aiuti umanitari a causa del conflitto in corso nel Paese da quasi 13 anni.

Caritas Siria è stata attiva fin dalle prime ore dell'emergenza, distribuendo aiuti attraverso 71 centri nelle aree più colpite dal terremoto, tra cui Aleppo e Latakia. Sono stati offerti 8.486 pacchi alimentari, 8.736 kit igienici, 2.950 confezioni di acqua potabile, 750 materassi e 10.133 coperte. Ad Aleppo, Hama e in alcuni centri lungo il litorale siriano, la Caritas sta contribuendo alla riabilitazione e alla ricostruzione di 20 scuole e 330 rifugi. 4248 famiglie hanno ricevuto buoni mensili per pagare l'affitto o acquistare cibo e beni di prima necessità. Oltre all'assistenza medica, la Caritas fornisce anche più di 500 interventi medici.

"Il nostro personale e i nostri volontari servono e accompagnano le tante famiglie colpite dal terremoto e dalle gravi conseguenze che questo e 13 anni di guerra hanno avuto e continuano ad avere sul popolo siriano", ha dichiarato Riad Sargi, direttore esecutivo di Caritas Siria. "Nonostante la grave situazione umanitaria ed economica, dovuta principalmente alle sanzioni e alla svalutazione della moneta locale, portiamo avanti la nostra missione, grazie al continuo sostegno della Confederazione Caritas". Parlando da Aleppo in occasione dell'anniversario del terremoto, di tredici anni di guerra in Siria e ora di quattro mesi di bombardamenti e attacchi devastanti a Gaza, che ora minacciano un conflitto regionale, il Segretario generale di Caritas Internationalis, Alistair Dutton, ha elogiato il lavoro di Caritas Siria e Turchia e ha promesso il continuo sostegno della Confederazione.

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Caritas Internationalis manterrà il suo impegno nel mantenere l'attenzione internazionale sulla situazione delle popolazioni colpite dal terremoto: "A distanza di un anno, purtroppo, non si parla più della situazione nelle zone colpite dal terremoto. Le conseguenze a lungo termine che il conflitto a Gaza può avere nella regione del Medio Oriente, compresa la Siria, sono trascurate e sottovalutate. Siamo orgogliosi e grati per l'incredibile lavoro svolto da Caritas Siria e Caritas Turchia".