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Caso Rupnik, la testimonianza di due ex suore mentre le indagini continuano

Una conferenza stampa a Roma e una nota del Dicastero della Dottrina della Fede

La conferenza Stampa di Gloria Branciani e Mirjam Kovac |  | Pool Aigav La conferenza Stampa di Gloria Branciani e Mirjam Kovac | | Pool Aigav

E' stata l'avvocato Laura Sgrò ad accompagna questa mattina in un incontro con la stampa due ex consacrate della Comunità Loyola, Gloria Branciani e Mirjam Kovac, una italiana e l’altra slovena, presunte vittime di Rupnik.

Il racconto delle due donne risale a diversi anni fa. Avrebbero subito“abusi fisici, psicologici e sessuali” e "abusi spirituali e di coscienza"  da parte di quello che era considerato una figura di riferimento nella comunità. Ora chiedono giustizia senza alcuna “rivalsa personale”. “Mi sono perdonata e ho perdonato Rupnik”, ha detto Gloria Branciani ai giornalisti presenti, ribadendo l’auspicio che “venga riconosciuta la verità e il torto subito”.

La Sgrò è anche la legale di Pietro Orlandi, fratello di Emanuela scomparsa misteriosamente 40 anni fa.

Intanto dal Vaticano, anche se non pubblicata sul bollettino ufficiale, esce una nota a proposito dellavoro compiuto in questi mesi dal Dicastero sulla vicenda di padre Rupnik ex gesuita e noto artista, accusato di abusi psicologici e sessuali da alcune religiose: "Il caso al momento è in esame al Dicastero per la Dottrina della Fede: negli scorsi mesi, a seguito dell’incarico ricevuto dal Papa a fine ottobre, il Dicastero ha contattato le istituzioni coinvolte a diverso titolo nella vicenda per riceverne tutte le informazioni disponibili relative al caso.

Dopo aver allargato il raggio della ricerca a realtà non precedentemente contattate e avendo appena ricevuto gli ultimi elementi in risposta, si tratterà ora di studiare la documentazione acquisita per poter individuare quali procedure sarà possibile e utile implementare".

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Papa Francesco aveva affidato al Dicastero il 27 ottobre del 2023 il compito di esaminare il caso, dopo aver deciso di “derogare alla prescrizione per consentire lo svolgimento di un processo”.