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Santi e Beati, tre miracoli e due martiri riconosciuti

Papa Francesco promulga nuovi decreti per le cause dei Santi. Riconosciuti tre miracoli e due martiri, il secondo dei quali riguardante ben 15 persone

Canonizzazione | Una messa di canonizzazione in piazza San Pietro | Vatican Media Canonizzazione | Una messa di canonizzazione in piazza San Pietro | Vatican Media

Tre miracoli riconosciuti e due martiri, di cui una che coinvolge 15 persone, sono state riconosciute dal Dicastero delle Cause dei Santi e approvate da Papa Francesco. Andranno così alla gloria degli altari 15 martiri del comunismo, un sacerdote martire del nazismo, e poi un patriarca maronita del XVII secolo, un sacerdote nobile che decise di dare la sua vita ai più poveri e un sacerdote spagnolo che fu anche perito del Concilio Vaticano I.

Primo nella lista dei nuovi beati è il patriarca di Antiochia dei Maroniti Stefano Douahy (1630 – 1704), brillante studente a Roma che però decise invece di rientrare in Libano, per aiutare la comunità maronita, occupandosi della formazione pastorale dei ragazzi di Ehden, aiutando il vescovo di Aleppo Andraas Akhijan – che poi fu il primo patriarca siriano – cattolico – predicando molto nella Chiesa Maronita insegnando il Primato della Chiesa Romana.

Accolto tra i missionari di Propaganda Fide in Oriente, rifugiato a Jeita per via delle persecuzioni, tornò poi ad Aleppo e quindi in Libano, dove l’8 luglio 1688 fu elevato alla dignità episcopale come vescovo dell’arcieparchia di Cipro, e nel 1670 su eletto patriarca dei Maroniti, incarico che portò avanti tra mille difficoltà per via della situazione difficile del Libano, allora sotto dominazione ottomana.

È stato anche riconosciuto un miracolo attribuito all’intercessione di don Giuseppe Torres Padilla (1811 – 1878), cofondatore delle suore della Compagnia della Croce, che operò anche come Consultore Pontificio nella Commissione di Disciplina Ecclesiastica del Concilio Vaticano I. Nel 1862, conobbe María de los Ángeles Guerrero González – Santa Ángela de la Cruz – operaia in un calzaturificio, particolarmente dedita alla carità ed alla preghiera, e fu lei, aiutata da don Padilla, a costituire la prima comunità delle Hermanas de la Compañía de la Cruz. Era conosciuto a Siviglia come El Santero.

Il terzo miracolo riconosciuto è quello di don Camillo Costa de Beauregard (1841 – 1910), che veniva da una famiglia nobile e che, dopo aver studiato a Roma, rifiutò di entrare nell’Accademia dei Nobili Ecclesiastici per intraprendere la carriera diplomatica e ritornò in diocesi a Chambéry, dove fu assunto come viceparroco della cattedrale il 3 agosto 1867.

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Fu in quell’anno che una epidemia di colera lasciò diversi orfani, da lui raccolti e ai quali si dedicò in maniera totale, lanciando un orfanotrofio a Le Bocage (Chambéry) capace di ricevere fino a 175 ospiti. Era conosciuto come “il padre degli orfani”.

Quindi, sono stati riconosciuti due martiri. Il primo è quello di don Max Josef Metzger (1887-1944) il quale morì come martire "per la pace del mondo e l'unità della Chiesa".

Ordinato sacerdote nel 1911, fu cappellano dell'esercito tedesco durante la Prima Guerra mondiale. Lì maturò la convinzione che la Chiesa era chiamata al servizio per l’unità degli uomini, e il primo passo era l’unità dei cristiani, arrivando a scrivere a Pio XII una lettera in cui prefigurava la necessità della convocazione di un Concilio Ecumenico.

Strenuo oppositore del nazismo, fu incarcercato fino alla condanna a morte eseguita il 17 aprile 1944 con decapitazione mediante ghigliottina.

Quindi, è stato riconsociuto anche il martirio di Christophora Klomfass e 14 Compagne, della Congregazione delle Suore di Santa Caterina Vergine e Martire; uccise in odio alla fede nel 1945. Queste furono uccise durante la cosiddetta operazione dell’Est della Prussia in un rifugio dove cercavano di ospitare malati e feriti, al termine di una lunga battaglia in difesa della dignità delle donne.

A questi, si aggiunge il riconoscimento delle virtù eroiche di: Geervaghese Thomas Panickaruveetil (1882 – 1953), v.d. Mar Ivanios, Arcivescovo di Trivandrum dei Siro-Malankaresi, Fondatore delle Congregazioni dell’Ordine dell’Imitazione di Cristo, v.d. Bethany Ashram, e delle Suore dell’Imitazione di Cristo, v.d., Bethany Madhom; delle le virtù eroiche del Servo di Dio Liberio Rodrigues Moreira (1884 – 1980); di Antonio Tomičić (al secolo: Giuseppe) (1901 – 1981), Laico professo dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini; delle virtù eroiche della Serva di Maria Maddalena Frescobaldi Capponi (1771 – 1839) , Fedele Laica e Madre di Famiglia, Fondatrice della Congregazione delle Suore Passioniste di San Paolo della Croce; delle virtù eroiche della Serva di Dio Maria Alfonsa Hawthorne (al secolo: Rosa) (1851 – 1926), Fondatrice della Congregazione delle Suore Domenicane di Santa Rosa da Lima;  e delle virtù eroiche della Serva di Dio Elisabetta Jacobucci (al secolo: Agata) (1858 – 1939), Suora professa dell’Istituto delle Suore Terziarie Francescane, v.d. Alcantarine; e le virtù eroiche di Angelina Pirini, Fedele Laica (1922 – 1940).

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