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25 anni fa la Sindone viene salvata dalle fiamme

Nella notte fra l'11 ed il 12 aprile 1997 la Cappella della Sacra Sindone a Torino subì un devastante incendio

L'incendio di 25 anni fa a Torino |  | YouTube - Vigili del Fuoco L'incendio di 25 anni fa a Torino | | YouTube - Vigili del Fuoco

Nella notte fra l'11 ed il 12 aprile 1997 una notizia scorre veloce nei telegiornali: sta andando a fuoco parte del Palazzo reale e del Duomo di Torino.

Nello splendido tempio, attiguo al palazzo, in una cappella è conservata la Santa Sindone.

Conservata nella chiesa madre della diocesi torinese, la cappella che la accoglie è frutto dell'intelligenza e dell'estro architettonico di fratel Guarino Guarini (1624-1683).

Religioso teatino ed architetto di rara efficacia, il progetto si staglia nel cuore della scenografia del  puro barocco piemontese, aprendo un gioco di luci ed ombre unico ed irripetibile nel suo genere che mette in evidenza la teca che custodisce la tela che ha avvolto il corpo di Gesù.

Questa nel corso del tempo è stata oggetto di studi ed è stata esposta più volte ai fedeli tra cui ultimamente l'11 aprile 2020, in occasione dell'epidemia di Covid-19, per significare la vicinanza della Chiesa al Popolo di Dio.

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Nella notte tra l’11 e il 12 aprile di venticinque anni fa la Sindone ha rischiato di venire distrutta a causa di un incendio, scoppiato senza specifiche cause.

In quella notte, grazie all'intervento del Corpo dei  Vigili del fuoco è stata tratta in salvo non solo la reliquia, ma l'integrità della stessa cappella mettendo in sicurezza la struttura, con un lavoro  successivo capillare e specifico durato molto tempo.

Negli stessi  giorni l’allora Arcivescovo di Torino il Cardinale Giovanni Saldarini (1924-2011) dichiarò: «L’incendio ha bruciato tutto quello che trovava, tranne quel lenzuolo di lino. Ciò ha dimostrato l’intervento miracoloso della Provvidenza, che non ha permesso fosse scalfita la Sindone ed ha lanciato un messaggio di speranza»

Il porporato ha letto nella storia la mano del disegno dell'Assoluto che guida le vicende umane.

Le parole ed il ricordo non possono riportare in vita le emozioni provate in quelle ore, vissute contro il tempo ed il vigore delle fiamme, ma lasciano lo spazio alla gioia nel sapere di aver salvato una memoria unica della vita di Gesù, che si è donato in riscatto dell'umanità di tutti i tempi.