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In cammino verso il Giubileo: la Chiesa ‘pellegrina e testimone di speranza’

Un commemto alla bolla pontificia di indizione del Giubielo

La consegna della Bolla del Giubileo 2025 |  | Vatican Media La consegna della Bolla del Giubileo 2025 | | Vatican Media

“Nel segno della speranza l’apostolo Paolo infonde coraggio alla comunità cristiana di Roma. La speranza è anche il messaggio centrale del prossimo Giubileo, che secondo antica tradizione il Papa indice ogni venticinque anni. Penso a tutti i pellegrini di speranza che giungeranno a Roma per vivere l’Anno Santo e a quanti, non potendo raggiungere la città degli apostoli Pietro e Paolo, lo celebreranno nelle Chiese particolari… Tutti sperano. Nel cuore di ogni persona è racchiusa la speranza come desiderio e attesa del bene, pur non sapendo che cosa il domani porterà con sé”. 

Giovedì 9 maggio nella basilica di san Pietro è stata consegnata da ‘papa Francesco la Bolla di indizione del prossimo anno giubilare ‘Spes non confundit’, in cui la Chiesa è chiamata ‘continuamente ad annunciare sempre, ovunque e a tutti Cristo nostra speranza’, ha chiosato il francescano p. Fabio Nardelli, docente di Ecclesiologia all’Istituto Teologico di Assisi ed alla Pontificia Università Antonianum di Roma, nonché assistente alla facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense di Roma: per quale motivo la Chiesa è ‘pellegrina e testimone di speranza’?

“La Chiesa, in ascolto dei segni dei tempi, è chiamata a vivere da ‘pellegrina’ nella sua dimensione autenticamente dinamica per ricordare all’uomo contemporaneo che tutti sono in ‘cammino verso il Regno’. Il Giubileo del 2025 è una grande opportunità per tutto il Popolo di Dio per ‘rianimare’ la speranza e attraverso parole, gesti e appelli, ricordare che la ‘speranza non delude’ (Rm 5,5). La Chiesa, ‘pellegrina e forestiera’, interpella il mondo circa la bontà della creazione nell’ottica della redenzione”.

Perché la Chiesa proclama un Giubileo?

“Nel 1300 Papa Bonifacio VIII, con la Bolla Antiquorum habet, istituisce il grande Giubileo come opportunità di perdono e misericordia, concedendo l’indulgenza. E’ un kairos, un’opportunità di grande rinnovamento per tutti i cristiani che, mettendosi in cammino ‘verso Roma’, desiderano ripartire dalla ‘radice comune’, che è il Battesimo, per vivere pienamente da discepoli-missionari. La Chiesa, nell’anno giubilare, offre particolari occasioni per esprimere la prossimità e vicinanza, soprattutto in quelle situazioni ancora controverse della storia, segnate tanto spesso ancora da venti di guerra e di odio. Il Giubileo del prossimo anno è davvero l’occasione per ‘ripartire da Cristo’, vero Dio e vero uomo e unico Salvatore dell’umanità”.

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In quale modo vivere questo anno pre-giubilare come ‘una grande sinfonia di preghiera’?

“In ascolto delle indicazioni di Papa Francesco, la Chiesa si sta preparando a questo evento riscoprendo la centralità della preghiera quale dato fondante dell’esistenza cristiana, vissuta nella dimensione ecclesiale, come opportunità di supplica e di intercessione per le situazioni della globalità. Davvero il Popolo di Dio è chiamato a ‘farsi voce’ di un’esistenza nuova che rinnova la società dall’interno, prestando una particolare attenzione alla voce degli ‘scartati’ che si trovano nelle periferie esistenziali delle nostre città. Quindi quest’anno può essere considerato come una grande ‘maratona spirituale’ per allenare il passo, anche attraverso la Scuola di preghiera, al cammino dell’Anno giubilare”.

Come è possibile essere ‘strumento di unità nell’armonia delle diversità’?

“San Paolo, nei suoi scritti, ha utilizzato l’immagine del ‘Corpo di Cristo’, quale principale immagine ecclesiologica, che ha caratterizzato e segnato l’intera riflessione teologica. Il principio della diversità nella riflessione antropologica è sempre stato considerato come ricchezza e ‘valore aggiunto’; nella dinamica ecclesiale, il tema dell’armonia non è questione di uniformità, ma realtà di accoglienza e inclusione. Il Giubileo del 2025, che cade anche nel 1700 anniversario del Concilio ecumenico di Nicea, vuole diventare un’opportunità anche per la Chiesa di ‘camminare insieme’ con chi professa la stessa fede, nell’accoglienza, nel dialogo, nella reciprocità e nella ricerca del bene comune in ottica universale”.

In quale modo il cammino giubilare può aiutare a progredire nella missione di portare a tutti il Vangelo?

“Nella riflessione in merito agli eventi giubilari, la Chiesa innanzitutto è chiamata ad avere come priorità l’annuncio del Vangelo, che inserisce ogni uomo in un cammino di permanente conversione e riconciliazione con Dio, con il prossimo e con il creato. Il tema del Giubileo, ‘Pellegrini di speranza’, vuole offrire un orientamento chiaro alle molteplici iniziative affinché siano un’opportunità di evangelizzazione per tutta la Chiesa, attenta al dialogo con il mondo contemporaneo.

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Come afferma papa Francesco, nella Bolla di indizione, ‘La testimonianza credente possa essere nel mondo lievito di genuina speranza, annuncio di cieli nuovi e terra nuova (2Pt 3,13)’, dove abitare nella giustizia e nella concordia tra i popoli, protesi verso il compimento della promessa del Signore”.