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La reliquia di Santa Rita da Cascia “pellegrina di speranza” nel Carcere di Spoleto

La scorsa settimana la reliquia di Santa Rita è stata “pellegrina di speranza” nel Carcere di Spoleto

L'arcivescovo Boccardo nel carcere di Spoleto |  | Arcidiocesi Spoleto-Norcia L'arcivescovo Boccardo nel carcere di Spoleto | | Arcidiocesi Spoleto-Norcia

Nell’ambito delle celebrazioni per l’Anno Santo della Speranza, l’Arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo ha guidato alcuni momenti di preghiera nella Cappella del Penitenziario di Spoleto alla presenza della reliquia di Santa Rita giunta dal santuario di Roccaporena di Cascia.

Un evento speciale per l’Arcidiocesi avvenuto qualche giorno fa, perché come ha detto Monsignor Boccardo, “lei che ha perdonato gli assassini del marito, dia anche a noi la forza di seguire il suo esempio”.

Fa sapere la diocesi che “al momento di preghiera, una Liturgia della Parola che ha ripercorso le tappe salienti della vita di Rita, hanno preso parte anche il direttore del Carcere Bernardina Di Mario, il comandante della Polizia Penitenziaria Pierpaolo Milanese, alcuni agenti, i membri dell’equipe della Cappellania (Antonio Cuozzo ed Elisabetta Giovannetti), gli educatori del Carcere e altri operatori della struttura”.

“Vi ho portato la reliquia di Santa Rita: non è un amuleto ma un segno che rende presente  l’insegnamento di coloro che ci hanno preceduto. Ma cosa dice a noi? Rita è stata una donna segnata da tanta sofferenza e da molte difficoltà. È riuscita però ad andare oltre ed ha ricercato il bene nonostante tutto. Ha messo in pratica ogni giorno l’insegnamento di S. Paolo ai Romani: fuggire il male e attaccarsi al bene, non farsi giustizia da soli, essere pazienti nelle tribolazioni”, ha detto Monsignor Boccardo nell’omelia ai carcerati.

“Santa Rita non fa magie e i miracoli li fa solo il buon Dio. La sua preghiera, però, è potente presso il cuore del Padre: porta dinanzi a Lui tutto il subbuglio che abbiamo dentro e chiede il sorriso della misericordia e il dono della pace”, ha concluso l’Arcivescovo.

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