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Trieste, Settimana Sociale dei Cattolici. L'intervista al Presidente del Masci

Il Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani parteciperà attivamente alla Settimana Sociale dei Cattolici a Trieste

Movimento Masci e Papa Francesco |  | MASCI, ufficio stampa
Movimento Masci e Papa Francesco | MASCI, ufficio stampa
Masci |  | ufficio stampa Masci
Masci | ufficio stampa Masci
Masci, ufficio stampa |  | MASCI
Masci, ufficio stampa | MASCI

Il Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani parteciperà attivamente alla Settimana Sociale dei Cattolici a Trieste che si sta svolgendo in questi giorni. Lo scautismo è un movimento che è il più numeroso al mondo e con la maggior diffusione. I principi e i valori che faranno da protagonisti a Trieste sono anche quelli di Massimiliano Costa, presidente nazionale del MASCI (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani) e del suo gruppo. ACI stampa ha intervistato il Presidente:

Come parteciperà il Masci alla settimana sociale dei cattolici a Trieste?

Il Masci nazionale sarà presente a Trieste con la delegazione ufficiale formata dal Presidente, Massimiliano Costa, il Segretario Mimmo Cotroneo e l'Assistente Ecclesiatico Don Angelo Gonzo. Poi avremo uno stand gestito dalla Comunità masci di Trieste dove quale buona pratica illustreremo un "progetto di Pace", un'attività che è partita da una Route che si è svolta sui luoghi della guerra (monte Sabotino, Caporetto, Re di puglia, risiera di san Saba, foibe ecc, confine di Gorizia) da cui è scaturita una veglia di riflessione con la lettura dei lettere di condannati a morte, prigionieri nei lager, soldati al fronte, lette e vissute dai loro nipoti o pronipoti. Da qui è nato uno spettacolo teatrale che è andato per le scuole e nei teatri. Quindi faremo "una riflessione sulla pace", coniugata con il cammino nella natura e nella storia difficile del confine. Infine diverse decine di adulti scout saranno presenti in qualità di delegati nelle loro Diocesi, ne contiamo circa trenta.

Cosa vi aspettate da questa edizione dove parteciperanno anche Mattarella e il Papa?

Certamente la presenza di Mattarella e del Papa dà grande risalto al tema che si tratta: la partecipazione e la democrazia. Oggi viviamo una stagione politica dove i rischi di ripetere esperienze lontane che hanno portato al totalitarismo fascista sono tutti presenti, e le tensioni a rimuovere le cause di questo dalla quotidianità purtroppo sono un realtà nella quale le persone attente si imbattono. La superficialità e la mancanza di un sentire comune democratico e rispettoso delle idee di tutti è sotto gli occhi di tutti. Il tema della irrilevanza o insignificanza di persone che provengano dal mondo cattolico associato e attivo in politica purtroppo perdura da diversi anni, il passato progetto culturale della chiesa italiana dei primi anni 2000 ha portato molti a rinchiudersi nelle sacrestie senza avere il coraggio di impegnarsi in prima linea sulla frontiera della politica diretta, nelle istituzioni regolarmente elette. Crediamo che si debba costruire una nuova stagione di testimonianza ed impiego anche in politica.

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Avete progetti per l’estate? E per il nuovo anno accademico ?

Tutti gli anni svolgiamo un campo di formazione sull'etica in politica e sull'impegno civico per suscitare vocazioni al servizio in politica. Questo faremo anche il prossimo anno. Poi abbiamo in progetto, coinvolgendo territorialmente anche altre associazioni o movimenti, di sperimentare dei veri e propri percorsi di educazione all'impegno politico istituzionale e civico, partendo dalle problematiche reali e concrete delle diverse realtà e dalle soluzioni esperienziali vissute proposte. Speriamo di riportare la politica vicino alle persone e le persone dentro alla politica, in modo etico e intesa quale servizio vero al bene comune.

Quale può essere il contributo di Masci nella chiesa ?

Il Masci nella chiesa, a livello generale e a livello locale con le oltre 400 comunità sparse in tutte le province cerca di essere testimone credibile e responsabile di adulti che attraverso i valori dello scautismo si impegnano nella realtà per migliorarla. Ci occupiamo dell'uomo e della donna di oggi, delle loro fragilità e delle loro situazione per aiutarli a camminare su una via che dia senso alle esperienze e alla vita. Riempire la vita di senso, con una educazione permanente, perché nessuno è mai arrivato, con un servizio al prossimo, perché nel dono c'è la realizzazione umana, e soprattutto con gli altri, vivendo in comunità, perché da soli non si va da nessuna parte. Questa tensione ad aiutare ognuno a realizzare la propria vocazione e trovare la pienezza e la felicità anche nei momenti più difficili e complicati della propria esistenza è il compito che ci sentiamo di perseguire. Cerchiamo di essere seme e lievito della realtà, proporre e vivere l'esperienza di chiesa con gli altri e non da soli, non con azioni autoreferenziali, ma con stimoli utili a tutta la comunità. Ci piacerebbe essere più generativi nel senso di lasciare lo spazio ad altri per crescere tutti insieme ed essere così testimoni di speranza, che non è l'umano ottimismo ma la certezza che tutto ha un senso, che la vita ha un senso perché radicata in Gesù Cristo, morto e risorto.