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Il Francobollo che celebra il Giubileo ispirandosi a Giotto

Un francobollo emesso per conto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy celebra il Giubileo. Dietro all'immagine, un'affascinante storia. Tutta da scoprire

Il francobollo emesso per il Giubileo 2025 | Il francobollo emesso per il Giubileo 2025 | Credit Ministero delle Imprese e del Made in Italy Il francobollo emesso per il Giubileo 2025 | Il francobollo emesso per il Giubileo 2025 | Credit Ministero delle Imprese e del Made in Italy


Il Giubileo passa anche per immagini. E, allora, ad inizio Anno Santo, il  Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha emesso un francobollo celebrativo per l’importante evento cristiano che richiama fedeli da tutto il mondo.
La scena scelta per l’immagine del francobollo riproduce una miniatura, una tavola acquerellata tratta dal volume Instrumenta Traslationum datata 1590 e realizzata da Giacomo Grimaldi dal titolo Papa Bonifacio VIII indice il primo Anno Santo nel 1300. L’immagine originale si trova a  Milano, presso la Veneranda Biblioteca Ambrosiana. Ma ora, questa scena è oggi possibile ritrovarla nei 400.000 multipli (esattamente 400.008) in formato francobollo per le destinazioni: Europa e bacino del Mediterraneo. 



Una scena, dei colori, ed è subito Giubileoci. L’episodio narrato da Giacomo Grimaldi ci racconta come Giotto avrebbe affrescato nella basilica romana di San Giovanni in Laterano l’indizione, da parte di Papa Bonifacio VIII, del Giubileo del 1300, il primo Giubileo nella storia della Chiesa. L’affresco di Giotto purtroppo non lo abbiamo: è andato perduto. 

 

L’immagine parla chiaro: il Papa è al centro e assime a lui - secondo alcune fonti storiche - ci sarebbe il Cardinale Matteo Rosso Orsini (o il Cardinale nipote Francesco Caetani). Vicino c’è  un chierico: sorregge un cartiglio. E’ proprio la Bolla di indizione dell’Anno Santo. Gran numero di folla: ci sono i Vescovi, gli alti prelati e poi, loro, i protagonisti dell’Anno Giubilare 1300. Nella parte inferiore, vi sono inoltre tre senatori a cavallo. E poi, tanti stemmi nobiliari. 

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Giacomo Grimaldi è nato a Bologna nel novembre 1568, da Domenico e Maddalena Gallinaria, primo di dieci figli. Poco dopo la sua nascita i genitori vengono a Roma. Qui, fin dalla prima giovinezza, il profondo legame con la basilica di San  Pietro: qui, nel 1581 o 1582 diviene accolito della Sacrestia. E sempre nella basilica romana, il 1° maggio del 1586 viene nominato decano degli accoliti. Una vita trascorso a contatto delle bellezze delle basiliche di Roma: nel 1585 avendo assistito alla demolizione del complesso medioevale della basilica di San Giovanni in Laterano, decise di registrare e documentare tutto ciò che esisteva nell'antica basilica di San Pietro quando questa venne progressivamente demolita per la costruzione della nuova basilica vaticana.  Poi, cominciò a far parte del Capitolo di San Pietro. 

Il 18 dicembre del 1595, Grimaldi "minor sacrista" di San Pietro. E sempre nella basilica di San Pietro si dedicò alla compilazione di alcuni documenti che registrarono le varie trasformazione della basilica vaticana. Un uomo immerso nella storia della Chiesa. Un artista che ha vissuto l’intera esistenza al servizio della Sede di Pietro.