Roma , lunedì, 17. febbraio, 2025 9:00 (ACI Stampa).
“Si dedicarono con gioioso slancio a Dio e alla nostra Signora. Vi erano a Firenze sette uomini degni di rispetto ed onore, uniti fra di loro da un vincolo di fraterna amicizia e animati dagli stessi ideali. Maria, nostra Signora, si servì di loro per iniziare l'Ordine religioso suo e dei suoi servi”. Queste parole - contentute nella "Legenda de Origine" dell'Ordine dei Servi della Beata Vergine Maria - descrivono gli esordi dell'ordine religioso dei Servi di Maria. Un numero, sette: Sette fondatori per un unico ordine al servizio della Vergine. E dopo, sempre nella stessa “Leggenda”, troviamo scritto: “La loro vita, prima ancora che si unissero insieme, aveva un quadruplice aspetto. Il primo riguardava la Chiesa. Infatti alcuni di loro avevano deciso di conservare la verginità e la castità; altri erano legati in matrimonio; altri infine, per la morte delle mogli, erano liberi dal vincolo coniugale. Tutti però avevano dedicato l'esistenza al servizio della Sposa di Cristo”. Poi, il testo prende in esame “il secondo aspetto” che riguardava il benessere dei cittadini: “Esercitavano infatti la professione di mercanti e compravano e vendevano i beni terreni. Ma quando trovarono la perla preziosa, non solo donarono ai poveri quanto possedevano, ma si dedicarono con coraggioso slancio a Dio e alla nostra Signora, servendoli con somma fedeltà”. Di seguito, sempre la “Leggenda” ci parla del terzo aspetto che riguardava appunto la venerazione e l'onore alla Vergine: “Esisteva in Firenze una società in onore della Vergine Maria, fondata da molto tempo, la quale sia per l'antichità, sia per la santità e il gran numero di uomini e donne che vi aderivano, aveva acquistato tale notorietà rispetto alle altre, da essere chiamata «Compagnia maggiore di santa Maria»”. Il quarto aspetto riguardava la perfezione dell'anima in quanto questi sette uomini di Dio amavano il “Signore sopra ogni cosa, a lui dirigevano ogni loro azione e l'onoravano in tutti i pensieri, parole ed opere”.
Una descrizione, questa, che riesce a tratteggiare i punti più importanti di una spiritualità che ancora oggi è incarnata dall'ordine dei Servi di Maria. Per capire meglio la storia dei Sette Santi Fondatori, è necessario però fare un salto nel tempo e arrivare al 1240 circa. Firenze, la città-scenario della storia. Sette mercanti fiorentini erano animati da una speciale dedizione alla Vergine Maria. Sette “fratelli” (non per sangue, ma per spiritualità), già membri di una compagnia laica di Servi di Santa Maria, diedero vita a quest'ordine così profondamente legato al nome della Vergine. Lasciarono tutto, abbandonarono la loro attività commerciale, per distribuire i loro beni ai poveri. Prima si ritrovarono in una casetta fuori città, poi, verso il 1245, vollero dedicarsi a una vita ancora più austera, più contemplativa. Temendo un ritorno “forzato” alle proprie case per volontà dei capi ghibellini, accettarono il consiglio del Vescovo di Firenze, racconto Ardingo, e salirono alle solitudini del Monte Senario.
Una data sarà importante nella loro storia: il 7 ottobre 1251. In quella data, infatti, i Sette Santi redigeranno un “atto di povertà”: con questo documento Fra Bonfiglio, il Priore Maggiore della Chiesa di Santa Maria di Monte Senario, con altri diciannove nuovi frati, promettono di non entrare mai in possesso di alcun bene. Alcuni di loro furono anche ordinati presbiteri.